mercoledì 28 marzo 2007

LA KONSORTERIA E' ALLO SBANDO. COMMISSARIATA LA FILIALE ITALIANA DELLA DHL?




Il blog è diventato un punto di riferimento dei lavoratori e le lavoratrici DHL. Continuano ad arrivare denunce e documentazioni che stiamo vagliando per integrare l'inchiesta che invieremo agli organismi nazionali di vigilanza ed alle sezioni lavoro delle Procure.

La konsorteria di kapi, kapetti sostenuta dalla complicità di pezzi consistenti del sindacato aziendale, territoriale e nazionale è allo sbando.

Ci risulta che i vertici della multinazionale hanno deciso di tenere d'occhio chi dirige la filiale italiana. Il Blog, lo sanno tutti, viene letto anche in Germania.

Secondo fonti attendibili sembra che sia prossimo una sorta di commissariamento dei DHL ITALIA. Nell'occhio del ciclone personaggi di primo piano che hanno rovinato la filiale italiana. Le stesse fonti sostengono che i tedeschi vogliono vederci chiaro su forniture, consulenze esterne e sull'utilizzo delle risorse economiche.

In attesa di ulteriori notizie più precise, vi forniamo alcune informazioni in merito al Demansionamento (clicca) e sulla tutela della privacy dei lavoratori Vietato spiare in azienda (clicca) Privacy sul lavoro: le linee guida generali .

Lo facciamo per mettere a tacere le tante "anime belle" filopadronali che spesso frequentano il blog con l'obiettivo di creare confusione.




36 commenti:

Anonimo ha detto...

e tu come fai a sapere tutte queste cose? se sono vere queste affermazioni ti sei svelato, o svelata, per quello che sei veramente.
Una persona falsa che sta perdendo la sua sciocca ed inutile guerra.

Anonimo ha detto...

e tu come fai a sapere tutte queste cose? se sono vere queste affermazioni ti sei svelato, o svelata, per quello che sei veramente.
Una persona falsa che sta perdendo la sua sciocca ed inutile guerra.

Anonimo ha detto...

Insiem ad altri colleghi di Roma abbiamo inviato mail all'ufficio stampa di Bonn della DHL denunciando di quello che accade nelle filiali e sull'esistenza del blog. Scriviamo tutti a questo indirizzo:pressoffice@dhl.com

Anonimo ha detto...

....come sono ridicoli gli amici dei kapetti....guardate come si preoccupano....hanno paura che la sede italiana sia commissariata....hanno paura di perdere i loro sponsor!!
siiiiiii....scriviamo tutti all'indirizzo della dhl di bonn!!!

Anonimo ha detto...

il commissariamento è una pratica utilizzata e riferita alle pubbliche amministrazioni. Sbagli in tutto.Anche nei termini che utilizzi.E ti ergi a dare del ridicolo agli altri. Bell'esempio che sei.
In ogni modo, foss'anche vero cio che tu riferisci, mi appare inverosimile il fatto che Bonn sta "commissariando" la sede di Milano. e il resto d'Italia? ciccia?
I tuoi amici della stanza dei bottoni ti stanno passando informazioni sbagliate. Correggi il tiro.
Finisco dicendo che la tua esortazione a mettere a tacere le voci dissonanti mi risulta assai poco democratica, ed i lavoratori di persone non democratiche non sanno cosa farsene.

Anonimo ha detto...

...colleghi....notate come delegati prezzolati, lecchini e kapetti frequentano il blog....ignorateli....vogliono farci crederci che Milano è una sede qualunque....

Anonimo ha detto...

La democrazia, miei cari anonimi vi permette di esprivervi in mille modi ,oltre la Rete, per le vs rivendicazioni . Bisogna solo avere il coraggio di presentarsi con fatti dettagliati e porre una firma in calce alle denunce civili o penali.
Siete disposti a cambiare il Sistema corroto e colluso di quest'azienda ,anche a rischio di non essere piu invitati alla festa di compleanno del vs capo ,
o alla prossima partita di calcetto organizzata per venerdi dall'azienda ?
Temo di no, perche ne fate parte.

Volete il rigido rispetto dei vs diritti solo quando kapo non vi dà un trattamento di favore rispetto a quei scansafatighe dei vs colleghi che non si fanno il culo come voi ......
saluti
tigri di carta

Anonimo ha detto...

Vedo tante buone idee ( anche quelle che ci esortano a pesare le conseguenze di azioni impulsive ), molti insulti e anche persone che scrivono su commissione per sviare e depistare. Attenzione non mi riferisco a Manola ( deve essere una vecchia compagna, con la disciplina del PCI che è dispiaciuta nel veder attaccati i sindacati)nè a Devil che è piuttosto sensato ma ai "tagliatori di teste".
Attenzione a farci la guerra tra noi (anche se siamo tanto inc...ti) ed iniziamo le prime azioni di lotta silenti.
Scriviamo tutti a pressoffice@dhl.com questo messaggio : HELP US - DHL ITALY. Non credo che si possa commissariare DHL Italia ma al centesimo, cinquecentesimo messaggio qualcuno guarderà ben giù, o no?

Anonimo ha detto...

.

Anonimo ha detto...

Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.

Anonimo ha detto...

OK : però iniziamo a farlo e poi vediamo.

Anonimo ha detto...

I tedeschi leggono il sito ?
Mi sfugge cosa capirebbero....

Unbefristeter Streik bei DHL in Casoria!
Stop der ungezügelten Flexibilität und dem Mobbing!

Die Arbeiterinnen und die Arbeiter der DHL in Casoria (Neapel) haben zum unbefristeten Streik ausgerufen. Es wurden am Tag und in der Nacht aktive Standorte eingerichtet und Streikposten organisiert. Die Kampfinitiativen werden so lange fortgesetzt, bis die Entlassung von Piccolo Gennaro, dem Gewerkschaftsvertreter der Filt Cgil, zurückgezogen wird.

Aus der laufenden Debatte und Streitsache ist ein echtes Solidaritäts-Netzwerk aus demokratisch gesinnten Journalisten, Rechtsanwälten, Parlamentariern und Gewerkschafts-vertretern von Wasserunternehmen, Metall verarbeitenden und Textil-Unternehmen aus Neapel und der gesamten Provinz entstanden. Zudem sind Unterstützungserklärungen von den Arbeiterinnen und Arbeitern der Post in Rom angekommen.

Auch die lokalen und nationalen Massenmedien beginnen sich für den Fall zu interessieren.
Wie die neapolitanische Tageszeitung „Cronache di Napoli “, die nationale Tageszeitung „Il Manifesto“ und die nationale Ausgabe, sowie die lokalen Seiten von „La Repubblica“. Der Fall wird auch von wichtigen regionalen Fernsehsendern aufgenommen. Einige Parlamentarier werden eine parlamentarische Anfrage an den Arbeitsminister Cesare Damiano richten. Sie fordern das Einschreiten von Carabinieri-Einheiten des Arbeitsinspektorats. Unser Arbeitskollege Piccolo Gennaro wird von einer Gruppe des arbeitsrechtlichen Vereins „Giuslavoristi“ verteidigt. Es werden die Verfahren gemäß Artikel 700 des Zivilgesetzbuches aktiviert. Zusammengefasst also: Rechtliche Schritte sowie Kampfinitiativen.

Die lokalen Führungskräfte von DHL versuchen weiterhin einen Krieg zwischen den Armen zu nähren. Sie versuchen, die Arbeiterinnen und Arbeiter der ausgegliederten Firmen gegen jene, die sich im Widerstand befinden, auszuspielen.

So benutzen sie die Strukturen von Maddaloni oder von Salerno, um den Service weiterhin irgendwie aufrecht zu erhalten. Im Zuge dessen wurden Pakete sogar auf der Autobahn ausgetauscht. Wir werden das ENAC (Nationale Agentur für zivile Luftfahrt) darüber informieren, was hier geschieht.

Durch unseren Kampf für die Wiedereinstellung unseres Kollegen Piccolo Gennaro wollen wir die Würde und die individuellen sowie kollektiven Rechte der Arbeiterinnen und Arbeiter von DHL und der ausgegliederten Subunternehmen wieder herstellen.

Die Chefs, die so genannten Leiter der Büros für Humanressourcen, arbeiten seit Jahren gezielt mit psychologischen Schikanen und Konditionierungen jeder Art. Viele Mitarbeiterinnen und Mitarbeiter haben sich an die Beobachtungstelle für Psychopathologien am Arbeitsplatz und Mobbing (Asl Napoli 1) wenden müssen, da sie an depressiven Störungen zu leiden begonnen haben.

Wir haben festgestellt, dass die DHL die Botendienste einem ehemaligen Mitarbeiter anvertraut hat.

Wir haben festgestellt, dass die „Eilboten“ Dokumente zur präventiven Entlassung unterzeichnet haben. Diese Dokumente liegen in den Schubladen bereit zur Anwendung, sobald sich die Gelegenheit bietet ...

Wir haben festgestellt, dass mit der Übergabe bestimmter Tätigkeiten an sog. „Externe Beratungsunternehmen“ und mit dem Betreiben von Zulieferern ein Feld von arbeitsrechtlichem Missbrauch entstanden ist.

All dies sollen die deutschen Führungskräfte von DHL wissen!!

WIR LADEN DIE ARBEITERINNEN UND ARBEITER IN ALLEN ITALIENISCHEN FILIALEN VON DHL EIN, SICH MIT UNSEREM KOLLEGEN PICCOLO GENNARO ZU SOLIDARISIEREN !!!

STREIK IN ALLEN FILIALEN !!!!

Anonimo ha detto...

Ultimate Strike at DHL in Casoria!
Put a stop to unlimited flexibility and harassment at work!

The workers of the DHL of Casoria (Naples) have declared strike for an unlimited period. Active stations and strike pickets are organised day and night. The fight will continue until the dismissal of the “Filt Cgil” labour union representative Piccolo Gennaro has been revoked.

Out of the current dispute and litigation a true solidarity network has been born, composed of democratically inclined journalists, lawyers, parliamentarians and union representatives of water companies, metal-working companies and textile-working companies from Naples and its province. Avowals of support from the workers of the mail office in Rome arrived.

Also, the local and national mass media shows interest; such as the daily paper “Cronache di Napoli”, the national daily paper “Il Manifesto” and the local and national pages of “Repubblica”. The vicissitude will be tackled by important regional television broadcasters. Some representatives of the parliamentarians will address a parliamentary request to Cesare Damiano, the Secretary of State for Employment. They demand the intervention of Caribinieri units from the Department of Employment (dell’ispettorato del lavoro). Our co-worker Piccolo Gennaro will be legally defended by a group of the “guislavoristi” a union concerned with legal matters of employment. The procedures will be opened according to article 700 of the civil code. Summarised there will be legal proceedings and fight initiatives.

The local executives of DHL continue to try to nourish a war among the poor. They attempt to pit the workers of the externalised companies against those who are on strike.

Additionally they use the structures of Maddaloni or Salermo in order to keep the service running in some way. In the course of this, packets have even been exchanged on the motorway. We will inform the ENAC (National Agency for Civil Aviation) about the current incidents here.

The fight for the reemployment of our co-worker Piccolo Gennaro is a fight to reinstate the dignity and the individual and collective rights of the workers of DHL and the “externalised” subcontractors.

The bosses, the so-called executives of the Human Resources Department have been using psychological chicanery and conditioning for years and in a planned manner. Many workers had to turn to the Asl Napoli 1, an observing institution for abnormal psychology at the workplace, since they started to suffer from depressive moods.

We learned, that DHL has assigned courier service to co-operative managed former employees.

We learned, that the “couriers” have signed “preventative letters of dismissal”. These documents sit in the drawers to be pulled out at the right occasion…

We also learned, that due to the transfer of certain tasks to so called “external consultancies” and through the operation through subcontractors, a wealth of legal malpractice in employment has been created.

All this should be known to the German executives!!

WE INVITE THE WORKERS OF ALL THE ITALIAN BRANCHES OF THE DHL TO SOLIDARISE WITH OUR COLLEAGUE PICCOLO GENNARO!!!
STRIKE IN ALL THE BRANCHES!!!!

Anonimo ha detto...

prot o international language sei non alla frutta ma al rutto

Anonimo ha detto...

Qualche giorno fa DPWN ha pubblicato i dati relativi al 2006, ufficializzando quanto già si sentiva nell'aria. Nel 2006, c'è stato, anche grazie alla fusione con Exel, un incremento del ricavo netto del 36%.

Ora fatemi capire.
Quattro anni fa c'erano quattro aziende in Italia che avevano tutte un utile. Hanno tagliato o spinto alle dimissioni un sacco di persone. Ogni due per tre si cambiano i corrispondenti per trovarne qualcuno che costa meno.
L'azienda a livello mondiale ha un utile a dir poco impressionante ed incredibile.

Ma allora solo in Italia l'azienda è piena di idioti che non sanno lavorare?

Sicuramente è colpa dei lavoratori, i poveri manager non sanno più che fare per ottenere qualcosa da quelle capre scansafatiche. La soluzione è di giocare ai quattro cantoni con i manager, spostandone un poco qua e la, aggiungendone qualcuno in piu` e licenziando (facendo dare le dimissioni) ad un bel po' di persone.

Certo gli utili si fanno in questo modo, non certo evitando di fare le spese inutili. I risparmi si fanno sulle piccole cose, ogni giorno.

Contiamo gli sprechi che ci sono in azienda? Tagliamo almeno metà delle auto aziendali che vengono date a persone che (aziendalmente parlando) non ne avrebbero il diritto.

Evitiamo sprechi tipo accendere l'aria condizionata quando fuori ci sono 15 gradi (come in questi giorni) ed il riscaldamento al massimo quando fuori ce ne sono venti (come un mesetto fa).

Iniziamo a spegnere i computer, alla sera quando andiamo a casa, soprattutto il venerdì. Si lavora per nove ore al giorno. Significa che per 15 ore il computer è li acceso a fare nulla. Significa che dalle 18.00 del venerdì fino alle 9.00 del lunedì mattina (se la matematica non è una opinione sono 63 ore). Sessantatre ore. Significa che solo nel w/e i computer rimangono accesi per più tempo di quanto la gente lavora durante la settimana. Quanto consuma un computer? Un centinaio di watt? Moltiplichiamolo per tutte le ore in cui non servono, per tutti i giorni in cui la gente è in ferie.
Il risparmio è pochissimo? Ne siamo sicuri? Allora, quel pochissimo, aggiungetelo alla mia busta paga.

I risparmi si fanno anche evitando di sprecare migliaia di euro comprando apparecchiature vivavoce per la sala riunioni e cambiandola dopo poco perchè il colore non è bello.

I risparmi si fanno evitando di dare cellulari aziendali a chi non ne ha bisogno (salvo poi coprire centinaia se non migliaia di euro di traffico personale).

I risparmi si fanno evitando di dare, insieme alle auto aziendali, anche tutta la benzina per i lecchini che vanno in vacanza.

I risparmi si fanno evitando di permettere alla gente che va in giro per lavoro di spendere centinaia di euro per stare fuori una notte.

I risparmi si fanno evitando di fare dei meeting in posti assurdi e ipercostosi. La sede è a Milanofiori. Vicino c'è il jolly hotel, famoso per i meeting. Anni fa si faceva il calciomercato, oggi si fa il MiSex ed il Top Audio. I meeting si fanno li. Così si evita di pagare l'albergo a tre/quarti dei partecipanti che abitano in zona.

I risparmi si fanno evitando di dare ad ogni lavoratore una brochure in carta patinata (non riciclabile, alla faccia della salvaguardia dell'ambiente, i famosi sette valori che fine hanno fatto?) in cui si danno istruzioni sull'uso della posta e di altre amenità che poi nessuno legge.

I risparmi si fanno evitando di stampare quelle orripilanti etichette gialle con la scritta wi-fi che troviamo appiccicate ovunque in sede. Etichette brutte, con il logo stampato ad una risoluzione vergognosa ed i colori diversi da quelli aziendali.

I risparmi si fanno evitando di cambiare computer a certi personaggi ogni sei mesi (che fine fanno poi tutti i computer vecchi che per mesi stazionano al piano zero della sede?) Computer che vengono buttati su quei bancali, computer che in molti casi hanno la sola colpa di non essere dell'ultimissima generazione.

Computer che avrebbero fatto comodissimo in una sede come quella di Sesto Fiorentino dove fino a poco tempo fa i colleghi dovevano lavorare con pentium2, perchè chi doveva fare le forniture, evidentemente si era dimenticato di noi.

Ogni volta che un collega dava le dimissioni, pur con la tristezza di vedere un amico partire, ci buttavamo sul suo computer, per controllare che forse era un poco meglio del nostro. Abbiamo lavorato con Windows95 e 98 fino a due mesi fa. Computer completamente fuori standard, senza antivirus. Con Outlook Express perchè l'outlook normale non ci funziona su computer così vecchi.

Io stessa ho utilizzato fino a poche settimane fa un computer in cui il nome per entrare era di un collega che si era dimesso prima dell'integrazione.

Computer che ci erano stati dati quando eravamo ancora MIT, poi siamo diventati DPD, poi DPEE, e poi DHL.

E poi qualcuno dubita ancora che noi ex-dpee siamo i paria dell'azienda.

Anonimo ha detto...

Sei una persona meravigliosa lavoratrice di serie b, CONDIVIDO NELLA TOTALITA' TUTTO QUELLO CHE HAI SCRITTO, vorrei che le cose andassero proprio in questo modo.
Lo spreco è fonte di guadagno sono per alcuni furfanti ben piazzati nella NOSTRA DHL EXPRESS (HANNO DIVERSI FORNITORI DA PIAZZARE ).

Anonimo ha detto...

Lavoratrice di serie b dici delle cose di grande buon senso che condivido ma c'è una realtà complessa che non è totalmente rappresentata dalle tue parole. Sono un ex dhl bianca e anche per noi la vita non è delle migliori (ci tacciano di "fighetta", "quelli che se la menano", "incompetenti" ?!) e vedo differenze notevoli nelle nostre entrate : sento di stipendi di ex dpee molto ma molto più elevati dei nostri piuttosto che l' assicurazione sanitaria dei quadri danzas.....Capisco che non sia facile omologare ma non proporre di togliere la benzina durante le ferie a chi, già non ha uno stipendio elevato, è obbligato a fare le ferie in agosto (costa tutto il doppio) e può risparmiare almeno su quello! Per il resto sono completamente d'accordo con te. Comunque credo che gli sprechi siano solo un fatto nostrano e sui fornitori da piazzare se ne vedono delle belle!

Anonimo ha detto...

e poi...

Anonimo ha detto...

Ghino di tacco... scusa... ma mi spieghi perchè certe persone che hanno l'auto aziendale la possono usare anche per motivi privati?

Mi spieghi perchè l'azienda (i lavoratori tutti) devono pagare la benzina perchè pochi devono andare in ferie con l'auto aziendale?

Allora la voglio anche io la benzina pagata. Però io l'auto non me la posso permettere, l'ho venduta cinque anni fa perchè avevo bisogno di far mangiare mia madre ed i miei figli.

E le ferie non le faccio da dieci anni. Però qualcuno va in ferie con l'auto dell'azienda.

Non ti sembra che ci sia qualcosa che non vada?
Anche io ho sentito questa leggenda metropolitana di stipendi di ex-dpee molto più elevati. Vero che chi veniva assunto direttamente dall'allora amministratore delegato Mondelli (quello della Mit Safetrans per intenderci) in genere riusciva a strappare stipendi un poco più alti.

Ma sono casi sporadici. I pochissimi dpee che sono rimasti (non c'è praticamente più un unico commerciale o un manager, in un campo in cui in italia avevano pochi concorrenti e di cui - lo dico senza offesa - i manager dhl bianca non capivano il lavoro che andava fatto) hanno in genere uno stipendio totale NON più alto.

Prendi nel mio ufficio, che è solo un esempio. Siamo in cinque, che facciamo praticamente tutte lo stesso lavoro. Però ci sono quattro primi livelli ed io che sono un terzo livello. E tutti e quattro le mie colleghe negli ultimi tre anni hanno ricevuto ALMENO un aumento. Piccolo, certo, forse solo 60 euro al mese lordi. Ed una di noi quattro ha il titolo di supervisor/manager/megasupercapo e quel cavolo che vuoi. Ed ha l'auto aziendale e con quella se ne va in vacanza.

Però hanno i ticket mensa che valgono praticamente il doppio dei miei. Loro possono uscire tutti i giorni a mangiare al ristorante. Io per andare con loro devo aggiungere un bel po' di soldi, ma se mi porto la roba da casa, spendo meno di quella differenza, quindi è stupido farlo. Potrei spendere due ticket. Ma ci perderei un poco tutti i giorni, perchè sui ticket nessuno ti da il resto. Oppure potrei accumularli ed andare a spendere quei soldi in certi negozi. Negozi che sono più cari di altri ma soprattutto che vendono cose che io non comprerei mai se non fossi "costretta" per non perdere il valore dei ticket. Al ristorante non ci vado da decenni, non me lo posso permettere con il mio stipendio.

Quando vale alla fine quel ticket rispetto ad uno delle mie colleghe? Vale davvero la metà nominale che c'è scritto sopra, ho ha un valore effettivo molto piu basso?

La cosa assurda è che non mi posso permettere quindi di andare al ristorante con le mie colleghe, ma non posso neanche consumare (ufficialmente) il pranzo in ufficio perchè pare che ci sia un regolamento che lo vieta. Così mangio qualcosa velocemente senza che nessuno mi veda, e continuo a lavoricchiare. Regalando praticamente la ora e mezza di pausa pranzo all'azienda.

Le pause pranzo sono una altra cosa che pare abbastanza diffusa come differenza tra i colleghi. Le mie quattro colleghe sono tutte primi livelli... timbrano normalmente alle 9.15... alle 9.30, quando entrano in ufficio. Poi verso le 12:15 iniziano a prepararsi per uscire e rientrano mai prima delle 14:00. tanto non devono timbrare. Ed escono verso le 18:00, di solito puntuali. Ma se una ha bisogno di uscire un poco prima (un'oretta anche) se ne va.

Io invece devo timbrare alle otto e mezza. E devo uscire alle 18:00, se per caso arrivo in ritardo perchè la corriera ha ritardato, non posso neanche recuperare alla sera. E se faccio la pausa pranzo uscendo con le colleghe devo timbrare per una sola ora, visto che al superiore da fastidio (eufemismo) che qualcuno faccia una pausa di una ora e mezza.

Quando eravamo dpee lavoravamo effettivamente per otto ore. Ed anche i primi livelli timbravano per quattro volte al giorno. E nessuno fregava sui minuti. Diventare primo livello per un DHL significa iniziare a fare la bella vita con gli orari, e non diciamo balle, è vero punto e basta. E so di non essere l'unica in questa situazione. So che tempo fa ad una collega di una altra filiale periferica una ex dipendente dell'uff personale chiamò al telefono per dire che non doveva più timbrare quattro volte al giorno (primo livello) perchè con tutti gli straordinari che faceva lavorava troppe ore, superiore al consentito e se i sindacati l'avessero scoperto, l'azienda avrebbe avuto problemi. E voci mi dicono che non è l'unica che ha avuto questo tipo di richiesta.

Anonimo ha detto...

sinceramente dispiaciuto per i tuoi problemi, ma prima di parlare dovresti informarti.
Ogni tre righe hai detto una inesattezza.
Poi magari qualcuno pensa che sia vero.

Anonimo ha detto...

Coriandolino, io sono una vecchietta ignorante. So guardare solo nel mio giardino. Mi spieghi dove sono tutte le inesattezze?

Anonimo ha detto...

Lavoratrice di serie b

Mi pari una persona dotata d'intelligenza e con problemi veri.

Non cadere nel tranello, non farti strumentalizzare dai furfanti del blog.

Buona foruna

Anonimo ha detto...

Rossopomodoro, non mi sto facendo stumentalizzare. Sto solo dando a coriandolino la possibilità di dare un senso al suo commento.

Perchè una accusa campata in aria, senza prove ne dimostrazioni, è un insulto alla sua intelligenza. A me da molto fastidio quando mi danno della stupidotta, e credo che ad una persona come coriandolino possa dare ancora più fastidio visto che a darsi dello stupido è lui stesso. Non mi piace quando le persone si sottovalutano, anche perchè, visto che si sa chi è coriandolino, non lo ritengo stupido.

Anonimo ha detto...

Giusto Rossopomodoro: raglio d'asino non sale in cielo. Qst "disturbatori" potrebbero tornare a vedere i pornazzi sui pc aziendali...

In cambio noi potremmo visitare, a proposito di privacy,

http://www.aipsa.it/links.asp

e

http://www.hidcorp.com/italiano/

ciao

Anonimo ha detto...

Ho letto i tuoi link ma ci ho capito poco.

Anonimo ha detto...

Cosa c'è di tanto difficile da capire? Dicci dove ti pare poco chiaro e chi è (forse) un poco più esperto, cercherà di aiutarti sui punti oscuri.

Il problema per chi è esperto di una cosa è che difficilmente si rende conto di quanto è arduo per un inesperto capire quello di cui parla.

Anonimo ha detto...

Anonimo 1 aprile 2007 16.59

Sul sito dell' aipsa http://www.aipsa.it/links.asp
fai click su controllo accessi

troverai tre siti....

Sul sito della ELEX, sulla destra clicka "identificare in modo automatico le persone ed i veicoli aziendali" imparerai qualcosa di più ... Noi abbiamo badge HID ma le funzioni sono uguali :

Cosa sai, cosa hai, chi sei
I SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE


Comune denominatore delle soluzioni Elex è l'identificazione automatica delle persone. Il riconoscimento può avvenire, in base alle esigenze, attraverso un oggetto o un'informazione che l'individuo possiede o conosce oppure tramite la verifica di una caratteristica fisiologica o di una particolarità del comportamento.

Elex, oltre ai sistemi basati su PIN e password, offre un'ampia scelta di badge (ElexCard®), transponder (ElexTag®) e rilevatori biometrici (Chisei®).

I badge sono conformi agli standard internazionali ISO/IEC, in versione neutra o personalizzata (stampa offset, serigrafia, trasferimento termico, sublimazione di colore). Sono disponibili in diverse tecnologie: bar code, banda magnetica, radiofrequenza (attiva e passiva, con lettura a prossimità e a distanza) e smart card.

I transponder sono in versione attiva o passiva, da portachiavi, in versione orologio da polso o a bordo automezzi.

I rilevatori biometrici sono essenzialmente basati sulla verifica dell'impronta digitale e della geometria della mano, in versione stand-alone e on-line.

In altre parole: il ns Badge al suo interno ha una "stringa", pare di rame, è proprio quella che fa' aprire le porte, funzionando in radiofrequenza, da ciò si evince che il controllo non è con le telecamere ma anche col badge!

Anonimo ha detto...

il badge ti spia quando fai la pipì

Anonimo ha detto...

I nostri badge non funzionano in radiofrequenza. Funzionano come le carte di credito/bancomat, con la striscia magnetica che deve essere appunto "strisciata". Solo all'IT hanno dato, in via sperimentale i badge che funzionano "in prossimità", ma pare che qualcuno si sia dimenticato di installare i rilevatori.

Molto più interessante può essere il fatto che una sim di un telefono cellulare può essere localizzata con un margine massimo di un metro, un metro e mezzo. Sarà per questo che danno telefoni aziendali a chiunque, anche a chi non ne avrebbe bisogno, se non quello di fare telefonate a carico dell'azienda e poi farsele coprire dal kapetto di turno? Vi siete mai chiesti perchè ora i telefoni vengono gestiti dall'HR e non più dall'IT?
Forse che i controlli e le omossioni di controlli sono più facili ora?

Anonimo ha detto...

Non sono le sim ad essere controllabili,ma il telefono,e solo dal gestore telefonico dietro richiesta del magistrato.

Anonimo ha detto...

Ed il telefono ti passa anche il numero di sim al momento utilizzato... quindi...
Come pensi che facciano le localizzazioni? In base al presunto telefono che stai usando? No. In base al telefono che al momento ha la tua SIM.
Dicono che nella sala macchine di rozzano c'è un ponte vodafone. Perchè li dentro? Perchè non da altre parti fuori dall'azienda cosicchè tutta milanofiori la può usare?
Semplice, perchè così possono controllare meglio tutto il traffico, e tante altre belle cosine.
Vero? Non vero? Non lo so. Però il fatto che il ponte sia li, qualche sospetto lo fa venire.

Anonimo ha detto...

la cia ci spia diceva finardi.

Anonimo ha detto...

Carissimo Anonimo. Spiegami a cosa serve allora il ponte vodafone dentro l'azienda. Quello che sta due palazzi più verso il centro commerciale non è sufficiente? Strano, davvero strano.
Quando qualcuno ha in mano uno stumento palesemente inutile, stai sicuro che lui l'utilità l'ha trovata. E non te la viene a dire.

Anonimo ha detto...

Miei Kari,
l'anonimo che ha postato il msg il 3 aprile 2007 18.44 ha sottolineato una cosa importante :

E'possibile quantificare qnt tempo dedichi alla pausa caffè e/o il tempo impiegato per espletare le proprieesigenze fisiologiche.

Le uo hanno sistemi di radiofrequenza, come bensaprai, altrimenticomefarebbero la contanerizz....? Le gabbie si aprono NON strisciando il badge ma avvicinandolo e , come sempre ben saprai, se il beig è nel portafoglio, basta avvicinare qst'ultimo ? O mi sbaglio?

Volevi fare lo spiritoso, non ti volevo cag..e x principio, ma se non avessi postato ciò molti colleghi non avrebbero avuto le idee chiare

Dimenticavo: è possibile tracciare il percorso di un cellare anche se è spento e senza batteria.

Non solo: avete mai letto di quei furfanti che avevano rubato i buoni pasto? Eppure non sono elettronici, hanno un semplice codice a barre, che tramite qst sono riusciti a risalire ai ladri!!

Con l'informatica si può fare tutto: l'unico limite è la fantasia.

Un beso

Serena Pasqua

Anonimo ha detto...

I buoni pasto te li rubano i colleghi se li lasci nel cassetto e la sicurezza dice che per valori così bassi non si mette certo a guardare i filmati delle videocamere, in tre anni sono sparite molte cose dalla mia scrivania, ora ci hanno dato i cellulari nuovi, che hanno il caricacellulare diverso da prima forse qualcuno ne voleva uno per casa e uno per l'ufficio e nel mio ufficio ne sono spariti tre.
Io l'ho ricomprato nuovo ed ora me lo tengo nella borsa e non lo presto a nessuno! C'è gente che ti ruba i post-it, forse fanno la raccolta.

Anonimo ha detto...

demansionamento illegittimo,reintegro precedenti mansioni,esecuzione forzata contro pubblica amministrazione datoriale inottemperante; in http://www.areagiuridica.com - Materiale da prendere e pubblicare gratuitamente.