mercoledì 27 giugno 2007

LA DHL EVADE....DENUNCIAMOLA!!



La Dhl evade. Non ha versato i contributi previdenziali negli ultimi anni. Per lo stesso motivo è stata condannata dal Tribunale di Nola grazie alle iniziative dello Slai Cobas.
Sono balle le notizie diffuse ad arte dall'ufficio del personale e dai sindacati su presunti problemi tecnici/telematici!
Decine di lavoratori e di lavoratrici hanno contattato il nostro indirizzo mail.
Abbiamo consigliato loro di inviare una nota alle sedi zonali Inps denunciando le irregolarità.
Le denunce vanno presentate subito. C'è il fondato rischio che tutto vada in prescrizione.

sabato 16 giugno 2007

LA DHL UTILIZZA LAVORATORI INTERINALI ALL'ALFA DI POMIGLIANO D'ARCO....



La Dhl opera all'interno della Fiat di Pomigliano. Utilizza lavoratori interinali e viola sistematicamente le norme sulla sicurezza antinfortunistica. Grazie allo Slai Cobas è' stata recentementente condannata dal Tribunale di Nola per omesso versamento dei contributi previdenziali(vedi i post precedenti).
Ecco i fatti:
  • La Dhl Automotive è una società da poco costituita il cui capitale sociale è interamente detenuto da Dhl Exl Supply Chian(Italy) S.p.A a sua volta controllata da Deutsche Post attraverso Dp Beteiligungen Holding GMBH e Dhl Holding srl(Italy).
  • A Dicembre 2006 ha comunicato l'acquisizione del ramo d'azienda con cui la società Tnt Arvil ha finora prestato alla Fiat Auto di Pomigliano D'Arco i servizi logistici.
  • La Dhl Automotive presterà alla Fiat Auto con un contratto triennale, gli stessi servizi logistici finora prestati dalla Tnt Arvil tramite cessione del ramo d'azienda.

Ci domandiamo. Ma i sindacati aziendali e territoriali sono stati informati - così come prevede la legge - dell'acquisizione del ramo aziendale?

I lavoratori interinali Dhl Automotive si sono organizzati con lo Slai Cobas, hanno scioperato ed hanno presentato ricorsi al Tribunale di Nola per omesso versamenti dei contributi previdenziali. La prima sentenza già è stata emessa.

Inoltre si violano le norme sulla sicurezza antinfortunistica. I carrelli e tradotte non sono a norma, si distaccano le ruote, mancano i limitatori di velocità in violazione di precise disposizioni della Procura che tempo fa, su richiesta dello Slai Cobas, pose sotto sequestro giudiziario 70 carrelli.

Mancano i dispositivi elettrici di segnalazione e frenanti, nonché di sicurezza, ecc. La scorsa settimana, durante lo sciopero, un responsabile della DHL ha imposto ad un giovane interinale di lavorare nonostante il carrello fosse visibilmente non a norma: questi accadimenti vergognosi devono finire una volta per sempre!

Dopo lo sciopero l’azienda si è impegnata a togliere dal reparto i carrelli CESAB (non a norma) ed a risolvere in tempi strettissimi le inerenti problematiche per gli altri.

Lo Slai Cobas ha richiesto un incontro proficuo ed immediato con l’azienda per definire in tempi stretti e certi l’eliminazione e sostituzione di tutti i carrelli, le tradotte ed i pianali non a norma, la idonea ristrutturazione delle fatiscenti e pericolose aree di deposito materiali e moli di carico e scarico dell’intero stabilimento.

In mancanza si vedrà costretto a richiedere sequestri giudiziari ‘a tratti’, mezzo per mezzo, reparto per reparto, impianto per impianto, e ciò per non aiutare l’azienda nella preoccupante deriva di affossamento produttivo dello stabilimento di Pomigliano e nello stesso tempo tutelare la vita e l’incolumità di tutti i lavoratori di Fiat e terziarizzate.

E' opportuno, inoltre, che tutti i lavoratori Dhl controllino la propria posizione contributiva presso le Inps di competenza!!





giovedì 14 giugno 2007

FIAT, DHL, CONTRIBUTI PENSIONISTICI NON VERSATI, CONDANNE DEL TRIBUANALE..




Invitiamo tutti i lavoratori a recarsi alle sedi Inps di competenza per controllare le posizioni retributive e contributive. Sembra che non siano stati versati i contributi previdenziali relativi agli anni 2004, 2005, 2006.

La condanna della Dhl da parte del Tribunale di Nola, la cessione del ramo aziendale, la lotta degli interinali presenti in Fiat sono tutti contenuti in un comunicato diffuso dal sito dello Slai Cobas cliccate http://www.slaicobas.it/view_fodarticle.php?id=439&lang=en

mercoledì 13 giugno 2007

LA DHL NON VERSA I CONTRIBUTI PENSIONISTICI. CONDANNATA!!!




Una sentenza del tribunale di Nola presentata dallo Slai Cobas per un lavoratore della D.H.L ha accertato l’omissione del versamento dei contributi pensionistici (mancano 13 settimane nel 2004, 15 settimane nel 2005, 15 settimane nel 2006) e condannato l’azienda (TNT) all’immediata copertura contributiva. Lo Slai Cobas, ha già formalmente richiesto fin dal 17 aprile alla DHL (in relazione agli obblighi aziendali derivanti dall’acquisizione del ramo d’azienda) la regolarizzazione delle scoperture contributive che riguardano la maggioranza dei lavoratori.
Una sentenza del tribunale di Nola presentata dallo Slai Cobas per un lavoratore della D.H.L ha accertato l’omissione del versamento dei contributi pensionistici (mancano 13 settimane nel 2004, 15 settimane nel 2005, 15 settimane nel 2006) e condannato l’azienda (TNT) all’immediata copertura contributiva. Lo Slai Cobas, ha già formalmente richiesto fin dal 17 aprile alla DHL (in relazione agli obblighi aziendali derivanti dall’acquisizione del ramo d’azienda) la regolarizzazione delle scoperture contributive che riguardano la maggioranza dei lavoratori. Invita i lavoratori a controllare in tempi rapidi le posizioni retributive presso gli sportelli INPS territoriali. Nel richiedere un’immediata riunione con la DHL preannuncia, in caso di mancata e tempestiva risoluzione del problema, ogni idonea iniziativa di mobilitazione sindacale e tutela legale dei diritti dei lavoratori nonché azioni di accertamento e repressione di eventuali ipotesi di reato.


IERI 2 ORE DI SCIOPERO DEI LAVORATORI DHL CONTRO
LA REPRESSIONE E LE VIOLAZIONI ANTINFORTUNISTICHE

Lettere di contestazione e strumentali minacce ai lavoratori stanno diventando un inaccettabile fenomeno diffuso non solo in Fiat ma anche nelle terziarizzate a dimostrazione della pochezza di capacità di gestione aziendale: bene hanno fatto ieri i lavoratori della DHL a fermarsi per 2 ore al secondo turno! I carrelli e tradotte non sono a norma, si distaccano le ruote, mancano i limitatori di velocità in violazione di precise disposizioni della Procura che tempo fa, su richiesta dello Slai Cobas, pose sotto sequestro giudiziario 70 carrelli. Mancano i dispositivi elettrici di segnalazione e frenanti, nonché di sicurezza, ecc. Ieri, durante lo sciopero, un responsabile della DHL ha imposto ad un giovane interinale di lavorare nonostante il carrello fosse visibilmente non a norma: questi accadimenti vergognosi devono finire una volta per sempre! Dopo lo sciopero l’azienda si è impegnata a togliere dal reparto i carrelli CESAB (non a norma) ed a risolvere in tempi strettissimi le inerenti problematiche per gli altri. Lo Slai Cobas richiede un incontro proficuo ed immediato con l’azienda per definire in tempi stretti e certi l’eliminazione e sostituzione di tutti i carrelli, le tradotte ed i pianali non a norma, la idonea ristrutturazione delle fatiscenti e pericolose aree di deposito materiali e moli di carico e scarico dell’intero stabilimento. In mancanza si vedrà costretto a richiedere sequestri giudiziari ‘a tratti’, mezzo per mezzo, reparto per reparto, impianto per impianto, e ciò per non aiutare l’azienda nella preoccupante deriva di affossamento produttivo dello stabilimento di Pomigliano e nello stesso tempo tutelare la vita e l’incolumità di tutti i lavoratori di Fiat e terziarizzate.

domenica 10 giugno 2007

UNA ESEMPLEARE CONDANNA PER MOBBING...




Una condanna per mobbing è stata inflitta dal giudice monocratico di Bagheria, Mauro Terranova, al direttore della Fondazione Centro Assistenza Sociale Onlus, Giacomo Balata. Il giudice ha condannato il responsabile della struttura ad una multa di duemila euro. L´uomo, che era accusato di lesioni personali, secondo la sentenza avrebbe sottoposto a una serie di vessazioni sul lavoro (minacce di licenziamento, procedimenti disciplinari) un suo dipendente, Pietro G. L´uomo si ammalò di crisi d´ansia e di depressione e denunciò il suo superiore. Una perizia ha stabilito che la malattia potrebbe essere collegata ai problemi lavorativi incontrati da Pietro G., che si è costituito parte civile con l´assistenza dell´avvocato Fabrizio Biondo. In suo favore il giudice ha liquidato una provvisionale di 30 mila euro. Balata ha preannunciato la presentazione dell´appello.

giovedì 7 giugno 2007

BEPPE GRILLO VI SPIEGA PERCHE' NON DOVETE REGALATE IL TFR AI FONDI PRIVATI.




A proposito di Tfr e fondi pensionistici privati pubblichiamo un interessante articolo scritto da Beppe Grillo sul suo blog www.beppegrillo.it Decidete subito entro il 30 Giugno. Non trasferite il vostro TFR ai fondi privati! Compilate i moduli consegnateli all'azienda e fatevi rilasciare una copia firmata


Il Piave mormorò: “Non passa il fondo pensione. Difendi il tuo TFR”.
Se lavori nel settore privato ed entro fine giugno non dici nulla, il tuo TFR finirà nel risparmio gestito.
Un’avventura da far tremare i polsi. Da vent’anni i fondi comuni fanno perdere soldi. E i fondi pensione sono pronti a ripetere gli stessi disastri.
Il silenzio assenso è una trappola. Cambiano le carte in tavola senza chiedere nulla.
E’ il gioco delle tre tavolette con i soldi di una vita.Non è vero che costruiscono una pensione integrativa: danno il TFR in pasto all’industria del risparmio gestito.
Il TFR esiste dal 1982. Ha funzionato bene per 25 anni.
E’ pericoloso giocarsi la pensione alla roulette. Puntare sulle borse.
Se uno è fortunato ci guadagna, ma se gli va male perde un pezzo di liquidazione.
Se un consulente finanziario concupisce il TFR, il vostro tesoretto, chiedetegli di ribadire a questi punti:- nessun fondo pensione protegge dall’inflazione come il TFR, i vantaggi fiscali della previdenza integrativa sono divorati dai costi- negli anni di vacche magre va in fumo gran parte della liquidazione- se aderite alla previdenza integrativa vi legate le mani fino all’età della pensione- il TFR è sicuro anche se l’azienda fallisce perché è garantito dall’Inps- se siete licenziati lo incassate subito, il fondo pensione invece no.
La riforma del TFR è un esempio perfetto di legge bipartisan: Berlusconi l’ha creata e Prodi non ha cambiato una virgola.
C’è un libro che spiega come difendersi: è “La pensione tradita” di Beppe Scienza.La lezione del libro è straordinaria: state fermi, rimanete dove siete, ogni piccolo movimento può essere usato contro di voi. Almeno non fateli godere

martedì 5 giugno 2007

TFR NEI FONDI? NO, GRAZIE.




E’ confermato quello che sosteniamo da tempo: i fondi pensione sono funzionali allo smantellamento della previdenza pubblica.

E’ una manovra che possiamo far fallire.

Nelle considerazioni finali, il Governatore della Banca d’Italia non si è limitato a sollecitare l’aumento dell’età pensionabile e la riduzione dei coefficienti di calcolo.

Ha lanciato anche una proposta: «Compatibilmente con l'equilibrio dei conti pubblici, si può anche valutare lo spostamento verso la previdenza complementare, su base volontaria, di una quota limitata della contribuzione destinata alla previdenza pubblica, che è pari a 33 punti percentuali del salario, il valore - sottolinea Draghi- di gran lunga più alto tra i maggiori paesi europei».

Come volevasi dimostrare: vogliono tagliare la pensione pubblica per sostenere quella privata e tutti quelli che con essa speculano e guadagnano.

Le proposte di Draghi, esperto di privatizzazioni, spiegano ancora meglio l’importanza di far fallire il piano di trasferimento del tfr ai fondi; infatti se questa operazione avesse successo, sarebbe più difficile rivendicare il rilancio della previdenza pubblica, ma sarebbe l’apripista di ulteriori stravolgimenti, questa volta anche a discapito dei pensionati in essere.

E’ urgente ed importante che i lavoratori di tutte aziende piccole e grandi comunichino entro il 30/6/2007 alla ditta dove lavorano la decisione di voler mantenere il tfr in azienda; se si tace lo portano via per sempre, con somma gioia degli speculatori di ogni risma.