sabato 24 marzo 2007

IL QUOTIDIANO "CRONACHE DI NAPOLI": LA MOGLIE DI GENNARO PICCOLO COLPITA DA SINDROME DEPRESSIVA





IL QUOTIDIANO NAPOLETANO "CRONACHE DI NAPOLI" OGGI, DOMENICA 25 MARZO PUBBLICA UN ARTICOLO SULLA DHL E SULLE CONDIZIONI DELLA MOGLIE DI GENNARO PICCOLO IL RAPPRESENTANTE SINDACALE DELLA FILT CGIL LICENZIATO PER MOTIVI DISCIPLINARI. SONO NECESSARIE INIZIATIVE IMMEDIATE. REDIGIAMO COMUNICATI DA INVIARE ALLA STAMPA ED ALLE EMITTENTI RADIOTELEVISIVE. INVIAMO MAIL DENUNCIANDO LA GRAVE SITUAZIONE NELLE FILIALI DHL AL MINISTERO DEL LAVORO ECCO GLI INDIRIZZI MAIL:SegrDGattivitaispettiva@lavoro.gov.it capo.gabinetto@lavoro.gov.it -

Inondiamo di mail questi uffici indicando l'indirizzo preciso delle filiali e descrivendo dettagliatamente quello che accade. La redazione del Blog continua a redigere il dossier sulla base delle denunce pervenuteci per poi inviarlo ai vertici del Nucleo Carabinieri del Ministero del Lavoro

PUBBLICHIAMO INTERGRALMENTE L'ARTICOLO

LA MOGLIE DEL DELEGATO SINDACALE DELLA DHL LICENZIATO COLPITA DA SINDROME DEPRESSIVA
(Emanuela Zara) - La moglie di Gennaro Piccolo - il Rappresentante Sindacale della Filt Cgil della filiale di Casoria licenziato due settimane fa dai vertici della multinazionale dei servizi di posta privata per presunti motivi disciplinari – colpita da grave sindrome depressiva si è rivolta allo Sportello di Psicopatologia del Lavoro e Mobbing dell’Asl Napoli 1. La signora B.C , dipendente della DHL, ha deciso di rivolgersi ad un pool di avvocati per presentare un ricorso alla magistratura del lavoro per danno biologico. La giovane donna già provata per le particolari condizioni di salute della figlia colpita da una forma di epilessia è rimasta molto provata e colpita dalle scelte aziendali di licenziare il marito. Un provvedimento che ha provocato una gravissima situazione economica e familiare. “Non possiamo più pagare il fitto di casa e le spese di viaggio per accompagnare nostra figlia a Roma ad un centro specialistico. In azienda il clima è difficile. Sono stata oggetto per anni di vere e proprie vessazioni pianificate” – ci ha riferito la moglie di Gennaro. I vertici della DHL, nonostante due giorni di sciopero ed i presidì organizzati dai lavoratori e dalle lavoratrici della filiale di Casoria confermò il licenziamento per motivi disciplinari del lavoratore “venuto a mancare il rapporto di fiducia” ed in modo contraddittorio propose la collocazione del lavoratore in un’azienda subappaltatrice. “Ho richiesto solo il permesso per accompagnare mia figlia all’ospedale – dice Gennaro Piccolo – Se è venuto a mancare il rapporto di fiducia, perché mi offrono altre collocazioni?”. I colleghi di Gennaro rifiutarono la proposta aziendale. Promuovere altre iniziative di lotta. Hanno aperto un sito web all’indirizzo www.lavoratoridhl.blogspot.com pubblicando inchieste e denunce sulle condizioni di lavoro in azienda. Un sito che nel giro di pochi giorni ha avuto oltre duemila contatti. “ Ci risulta che altri venti colleghi impegnati in altre filiali italiane della DHL hanno ricevuto le lettere di licenziamento per motivi disciplinari. Abbiamo redatto un dossier sulle forniture, le consulenze esterne, la sicurezza antinfortunistica, la tutela dell’integrità psicofisica dei lavoratori e delle lavoratrici – dice Roberto un dipendente della sede di Rozzano della dhl – una vera e propria inchiesta sulla condizione operaia in dhl”. Gennaro Piccolo, intanto, ha nominato un noto giuslavorista per difendere i suoi diritti. Presenterà un ricorso alla magistratura del lavoro. Sulla vicenda sono state presentate interrogazioni parlamentari ai ministri del lavoro e dei trasporti da parte di esponenti del partito di rifondazione comunista e dei Verdi. Attivati i vertici dei nuclei dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro. “Vogliono liberarsi di me con un pretesto. Mi sono sempre comportato in modo diligente – ribadisce Gennaro Piccolo – Non ho mai ricevuto una contestazione disciplinare in tanti anni di lavoro. Anche mia moglie sta subendo pressioni e vessazioni. Ne risponderanno davanti alla magistratura”. Intanto giungono solidarietà da tutt’Italia. “In dhl le vessazioni sono all’ordine del giorno. Come lo sono i demansionamenti – ci dice Francesca una lavoratrice romana –E’ un modo per indurci a dimetterci”

44 commenti:

Anonimo ha detto...

Piena e totale solidarietà al collega Gennaro licenziato a Napoli. Trovo però francamente imbarazzante e fastidioso che noti personaggi utilizzino questo dramma con un secondo fine. Attenzione a non cadere nel tranello cari amici. Una cosa è solidarizzare con un collega licenziato,altra cosa è partire da questo pretesto per screditare lo stesso sindacato che Gennaro rappresenta. Come mai una giornalista di Napoli intervista Roberto di Rozzano? Sono certa che nelle pagine del blog nei prossimi giorni avremo sorprese.

Anonimo ha detto...

Il Roberto di Rozzano sarà il delegato uil che era pappa e ciccia con la signora del personale....
Vai a lavorare!!

Anonimo ha detto...

....Colleghi cari,non si scredita il Sindacato e neppure l'azienda DHL,ma le loro dirigenze che hanno dimenticato il loro compito.E smettiamola di dire che i lavoratori buttano fango su entrambe,ci stanno pensando i loro vertici............

Anonimo ha detto...

Piena e totale solidarietà alla collega di casoria ... questa storia assume caratteristiche sempre più tristi e sconcertanti.

Anonimo ha detto...

Piena solidarietà alla famiglia di Gennaro colpita da tali disgrazie, Grazie ai colleghi di napoli che hanno aperto il vaso di Pandora e sono usciti tutti i peggiori modi di gestire un' azienda che in altri tempi è stata un gioiello!
Si è mossa molta energia e ne avevamo un gran bisogno perchè le malefatte di una Direzione del personale arrogante e completamente incapace debbono finire. Il regime di paura, il demansionamento continuo, il costringere i manager "sani" ad andare via (con grande perdita di Know how) è ora che terminino! Purtroppo dobbiamo stare attenti a non fare la guerra tra poveri ma far arrivare la nostra voce sempre più in alto e cacciare questi direttori incapaci,

Anonimo ha detto...

Massima solidarieta' a Gennaro e famiglia.
Ma toglietemi un dubbio,gli attuali vertici DHL IT non sono per caso ex TNT (nulla contro i colleghi TNT che si fanno un mazzo come noi tutti i giorni) e non e'che questa 5a colonna che ci "dirige" stia attuando una precisa strategia per creare un clima di scontento e malessere e mandarci a gambe all'aria?e per favorire chi poi?
Attenzione "Aziendalisti Infedeli" e "Spioni Industriali" stiamo parlando di reati penali!!
Ma dove sono i giganti che hanno fatto crescere e reso grande DHL Italia?alcuni nomi?Santocito,
Sal Di Franco,Gattini,Bernuzzi ecc.
A Kapi,Kapetti e Kapos consiglio poi di andarsi a vedere 2 film "In good company" e "Volevo solo dormirle addosso"(meglio il II) per poi meditarci su.
Si perche'quando avrete finito il vostro sporco lavoro butteranno nel fango anche voi!!E sapete con quale scusa e motivazione questa "Sig.Pinco Pallino anche se lei ha ottenuto e raggiunto i suoi obbiettivi lo ha fatto a scapito della produttivita'poiche ha creato tensioni,disagi e malesseri che hanno minato il morale e la voglia di lavorare dei colleghi.Motivo per cui il RAPPORTO DI FIDUCIA E' VENUTO A MANCARE e ...bla bla bla!!"Incredibile vero?!
Ma vi manderanno a casa per aver fatto cio' che vi hanno chiesto.
Non siate troppo solerti perche' prima finirete prima tocchera' a voi.

Anonimo ha detto...

Hai proprio ragione caro collega,
quando la DHL portera' a termine questa enorme riorganizzazione aziendale , si togliera' di mezzo tutte le persone che si sono sporcate le mani nelle vicende di licenziamenti facili, demansionamenti ,mobbing e altro.

Si, e cosi', perche' le aziende vivono di cicli , adesso e' il momento di creare nuovi processi , integrazione tra le aziende , diminuzione del personale e altro.

Ma una organizzazione grande , forte , efficiente come e'la DHL
Non potra' far durare questo clima di disagio in termini anche di organizzazione del lavoro e di pressioni sul lavoratore per molto tempo.

Arrivera' il giorno in cui dovra' ristabilire un patto di fiducia con i lavoratori.

Funziona cosi', soprattutto in una azienda ch vende servizi, dove la motivazione del personale e' indispenale al raggiungimento dell'eccellenza del servizio e quindi dei risultati di margine.

E' chiaro che i vari taliatori di teste sanno qual e' il gioco e ne sono perfettamente coscienti.

Hanno fatto una scelta nell'ambito della loro professione e cioe' si sono posizionati sul mercato come direttori, dirigenti e managers di diverso livello, che hanno particolari abilita' nel far fronte alla esigenze di aziende che per diverse ragioni devono ridurre il proprio numero di dipendenti.

Sanno di essere usati per questi scopi e sanno che la loro vita presso le aziende ha una durata abbastanza definita.

Poi escono dalle stesse , con liquidiazioni davvero interessanti.

La sorpresa potrebbe invece trovarla il dipendente che, essendo di livello inferiore e anche di esperienza , si presta a questi giochi , senza la vera consapevolezza di essere solo uno strumento.

Anonimo ha detto...

Quello che mi stupisce è che questa situazione di "licenziamenti" strani succede da anni.

Ma prima nessuno tirava su la testa. Perchè molti pensavano sempre "meglio a lui che a me"... ora che le cose succedono al compagno di banco, molti iniziano ad avere la strizza al culo.

E sono molti quelli che nel frattempo se ne sono già andati.

Quello che mi stupisce è che "pare" che su in alto (non dico "in alto in Italia", ma dove davvero si comanda, non sappiano di nulla della situazione. Certo che se i rapporti continuano a far vedere cifre belle.

In fondo, e non neghiamolo, dell'Italia non gliene frega niente a nessuno...
Erano quattro aziende che andavano bene, facendo la somma ne abbiamo ottenuta una, con un terzo del personale, che va malissimo? Qualcosa non quadra...

Dicevo, erano quattro aziende che andavano bene, più o meno chiudevano l'anno in pareggio. E questo è quello che importa lassù. Certo i numeri non si fanno in italia. Questa serve solo per fare traffico internazionale, per avere un punto di presenza, giusto per non dare un punto alla concorrenza da dove iniziare ad attaccare.

Anonimo ha detto...

...ma ndo cazzo state ,Gennaro ha alzato la testa rischiando del suo... e voi?? poracci quei popoli che hanno bisogno di eroi e poracci gli eroi

Anonimo ha detto...

Mi chiedo, chi c'è dietro questo BLOG ??? Ci potete aiutare ??? Oppure state strumentalizzando i nostri drammi i nostri disagi ???
Cosa possono fare i lavoratori in DHL, siamo schiacciati tra due giganti AZIENDA / SINDACATO, potete tirarci fuori ???
Mi rivolgo a tutti i miei colleghi, vi basta scambiarvi opinioni e cattiverie, oppure volete altro ???

Anonimo ha detto...

Non si tratta si scambiarsi o meno cattiverie, si tratta si sbugiardare chi dietro a questo blog vuole solo manipolare il disagio. Forse qualcuno si illude di poterlo fare. Si sbaglia. Tutti sappiamo chi c'è dietro a questo blog e tutti sappiamo chi scrive i commenti e quindi sappiamo tirare le nostre conclusioni.

Anonimo ha detto...

La Manola è sempre la stessa persona che fino ad oggi ha goduto dei privilegi in quanto ruffiana, lekkina e delatrice.
Il suo compito - sempre perchè è fedele alla voce del padrone - è quello di tentare di intimidirci...Manola la tua scelta è fare la serva. le serve non hanno mai avuto un ruolo nella storia.

Anonimo ha detto...

Sappiamo chi scrive questi commenti?
Ha ha ha... ridicolo.

Allora chiamami in ufficio, e dimmelo in faccia. Oppure scrivi il mio nome e cognome qui. Ti autorizzo a farlo, ai sensi della legge ... ecc ecc ecc. (quella per la privacy).

Nome, cognome, numero di telefono.
Ed anche quello di casa se vuoi.

Anonimo ha detto...

Collega,
in effetti piu' che ai Kapi mi rivolgevo ai Kapetti e Kapos, perche' quelli che contano (nel senso che fanno i conti a tavolino, calcolando il valore della dignita' di una persona in rapporto al costo fisso che DHL deve sostenere per mantenerla considerandone lo stato di asservimento, produttivita' cronometrata e chissa' quante altre str..te)gia' sanno quando andranno via!
Devono solo,nel lasso di tempo loro concesso,far fuori piu' personale
possibile e ovviamente piu' alto e' il n°dei licenziati maggiore sara'
la loro liquidazione!!
Invece voi Kapetti che orbitate attorno a questi personaggi il cui Buco Nero attrae irresistibilmente
le vostre lingue, state attenti perche' quando verra'a mancare il vostro centro d'attrazione vi disperderete nell'immenso e vuoto spazio della vostra mediocre meschinita'.
A quei kapos che,miracolosamente, sopravviveranno a quest'epurazione aziendale e che non si saranno fatti saltare la lingua da soli inciampando perche' troppo protesi in avanti al momento della sparizone del c... da leccare, consiglio,quando sara'finita,di ingoiarsela la propria lingua e farla tacere per sempre.
Vergognatevi!!

Anonimo ha detto...

Come mai l'azienda continua a dire che non ci sono soldi eppoi c'è tanta gente con le auto aziendali sempre nuove e gente che vive ben al di sopra delle possibilità economiche di un normale stipendio dhl? non è che qualcuno nonostante tutto continua a prendere aumenti su aumenti?

Anonimo ha detto...

Brutta malattia l'ignoranza, non se ne guarisce.

Le auto aziendali sono tutte a nolo, l'azienda non le compra.

E' ovvio che l'azienda paga bene chi lavora bene per lei, non è mica una società di beneficenza.

Magari sarebbe meglio rimboccarsi tutti le maniche e lavorare sodo; invece ci si lamenta se ti contestano l'usare internet in ufficio o utilizzare il telefonino aziendale a fine personale.
Dite che la DHL è un patrimonio comune e che questa dirigenza la sta affossando.

Non avete mai pensato che questo blog viene letto anche dai nostri clienti e dalla concorrenza, credete di fare un buon servizio verso l'azienda che vi permette ogni mese di mangiare.

Ragionateci furbetti.

Anonimo ha detto...

Mi rivolgo a Qualcuno....

Beato a te che ti permettono di lavorare, io vorrei farlo (essere impegnato per 8 ore al giorno e quindi guadagnarmi lo stipendio) ma essendo un mobbizzato ti assicuro che non posso ...... per cui dico BEATA IGNORANZA, ma questo vale anche per chi non si rende conto di quello che gli accade intorno, o per meglio dire nell'azienda che ti da "mangiare"
ciao qualcuno......

Anonimo ha detto...

...ma dove erano fino a ieri tutte queste persone perseguitate che oggi si fogano nel blog??? in ufficio a lavorare, a fare straordinari a dire sissignore. E lo saranno anche domani quando, una volta tolta la maschera dei vendicatori anonimi, torneranno a sottomettersi nella speranza di un aumento o di un favore, disposti a tradire i colleghi per trarne profitto se ce ne fosse bisogno.

Anonimo ha detto...

a ragionateci furbetti! Ma lo sai che non si riduce un'azienda ben strutturata e con gente soddisfatta ai livelli che ci sono adesso grazie al celodurismo di qualcuno?
Pensaci te furbetta

Anonimo ha detto...

io almeno mi firmo con il mio nome. Tu non ne hai il coraggio.

Anonimo ha detto...

E cosa significa che le auto sono a nolo? Che non le pagano? Pensaci.

E guarda a chi le hanno date, non ti sembra strano che certa gente abbia la macchina aziendale? Capisco i dirigenti, potrei capire qualche quadro, ma se ora li danno pure ai primi livelli. A CERTI primi livelli!
Perchè non li fanno quadri? Semplice, per fare finta che siano lavoratori come noi, invece sono galoppini dei padroni che hanno leccato bene negli ultimi anni.

Anonimo ha detto...

Manola , firmati pure con il cognome cosi' sappiamo veramente chi sei!

Tutti possiamo usare un nome , ma chissa se e' vero!!!

Usiamo l'anonimato perche' o si esce allo scoperto veramente ( nome e cognome identificabili ) oppure tanto vale rimanere anonimi .

Scrivo ai lettori del blog:

abbiamo capito che ci sono dei commenti scritti che servono a provocare reazioni a volte contro i nostri interessi.

Vi prego, non rispondiamo piu' a persone che scrivono senza contenuti , che non ci dicono nulla sull'azienda e sulle condizioni che stiamo vivendo.

Non cadiamo in queste trappole ,Manola e altri come lei vanno ignorati.

Anonimo ha detto...

Ricadi sempre nello stesso errore, cercare di annullare chi la pensa in maniera differente dalla tua, ma soprattutto autonoma.
Tu vuoi solo manipolare le opinioni dei lavoratori, e chi non si fa manipolare lo definisi "lekkino" "kapo" o peggio ancora.
Io cerco di essere equilibrata anche se onestamente faccio fatica.
Non ho mai insultato nessuno ed in cambio ricevo insulti, tento di proporre un punto di vista diverso e qualcuno dice che devo essere ignorata. Ma che modo di fare sindacato è mai questo. Come pensate di proporvi come alternativa al sindacato confederale? Zittendo tutte le voci discordanti?
La democrazia sta alle base del confronto, ma a quanto pare chi redige questo blod disprezza le regole democratiche che governano il confronto.
A sei contro di me o sei con me.
Non esistono sfumature, posizioni intermedie.

Cosa avete fatto di propositivo?
Io non sono una sindacalista, e come dici tu nemmeno una "lekkina".
Ma ho un difetto, ed è il difetto che voi ritenete più pericoloso: PENSO.
E chi pensa può condividere ma può anche criticare.
Io non sono innamorata dei sindacati, ma visto che penso, ho la presunzione di pensare che senza di loro in questa azienda staremmo tutti assai peggio.
Io in questi anni, oltre alla garanzia del mio posto di lavoro, ho ottenuto dei ticket che prima non avevo, un premio produzione che prima non avevo, un avanzamento di livello. E tutto questo senza che nessuno mi chiedesse come io la pensassi.
Certo i limiti ci sono. Sono i limiti dettati dalla difficoltà di fare i sindacalisti quando chi rappresenti non ti appoggia. I generali da soli non vincono le guerre, devono avere le truppe. Perdonatemi la metafofa, sono pacifista ma esempio migliore non mi veniva.
Adesso ricominciate pure a dire che sono una serva del padrone, una lecchina, una venduta, una prezzolata, una buffona.
Non dimenticate di dire che devo essere ignorata.
Io non sciverò più su questo blog. Resterò comunque serena con la mia coscienza, mi potrò continuare a guarfare allo specchio.
Non so se voi potrete fare altrettanto.
ciao
Manola

Anonimo ha detto...

Cara manola (perchè poi non usi il tuo vero nome?), perchè hai fatto copia ed incolla dello stesso messaggio sotto a tutti i commenti?
Alla fine quello che hai fatto equivale in pratica ad urlare, a voler far sentire solo la propria voce in mezzo agli altri interrompendo il discorso.
In pratica hai annullato ogni possibile utilità del tuo intervendo, annoiando chiunque volesse leggere quanto stavi scrivendo.

Anonimo ha detto...

Basta con Manola!
Scrivete a postoffice@dhl.com " help us - dhl italy"
E' la prima delle azioni silenti.
Nei campi di concentramento si rimaneva anonimi per colpire il nemico.
Ed il nostro nemico è chi non ci fa lavorare bene!

Anonimo ha detto...

manola,

non meriteresti neanche una riga di
commento, se esprimo tutto il mio
dissenso verso le tue parole offensive e penose è solo per testimoniare la mia solidarietà a chi ogni giorno è costretto a vivere un'esistenza difficile.

Anonimo ha detto...

ppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr......

Anonimo ha detto...

Te li sei fatti tutti i tuoi giretti?
Ricordati bene che nella vita tutto ciò che si fa ritorna indietro.

Anonimo ha detto...

Piena solidarietà per Gennaro Piccolo!!!Non solo alla DHL accadono atti disriminatori e vessatori. Sono una R.S.A. della FILCAMS-CGIL di Roma. Il 21/03/2007 l'Azienda per la quale lavoro, mi ha consegnato una raccomandata la quale aveva come oggetto la SOSPENSIONE CAUTELARE in quanto è venuto a mancare il rapporto di fiducia. Fiducia venita a mancare in quanto, con i lavoratori interessati, si è ratificato un esposto ai Carabiniei di competenza al fine di far cessare atti discriminatori e vessatori adottati dall'Azienda nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato. Allora...Fermo restando il potere imprenditoriale,quale espressione del più ampio potere organizzativo, di rifiutare la prestazione del dipendente,nel caso in cui gli addebiti contestati siano di particolare rilevanza e gravità,è possibile adottare un provvedimento disciplinare per un fatto del genere? Le OO.SS. che cosa fanno per contrastare tali comportamenti che hanno rilevanza sociale, nonchè il possibile verificarsi di pericolose conseguenze psicologiche e di violenza morale? A presto ci saranno le controdeduzioni verbali previste dall'art.7 della Legge 300/70. Anche io dovrò unirmi al Vostro caro Delegato sindacale Gennaro Piccolo? Rimandiamo tutto a data da stabilirsi!!!

Anonimo ha detto...

Mi dispiace veramente : ma è possibile che non si possa fermare questa carneficina?

Anonimo ha detto...

scriviamo a postoffice@dhl.com : "Help us - dhl Italy"
Datemi retta, li mazzuolano!

Anonimo ha detto...

Ma siamo in grado di avere un'altro indirizzo di posta oltre a postoffice@dhl.com per scrivere ai tedeschi?

Anonimo ha detto...

Questo non lo so, ma lo hanno indicato quelli del blog e mi fido

Anonimo ha detto...

Temi che sia un indirizzo "scoreggiante"?

Anonimo ha detto...

Siamo sicuri che postoffice@dhl.com sia effettivamente un indirizzo letto da "qualcuno" e non un semplice indirizzo sullo stile postmaster?

Anonimo ha detto...

Adoro le persone come te, la compagnia degli sciocchi mi fa sentire intelligente.

Anonimo ha detto...

Buon per te che hai bisogno di uno sciocco per sentirti intelligente.
Stai seguendo le direttive aziendali. Deprimere e distruggere la serenità degli altri per sentirti felice e sereno, in confronto a loro.

Non è sminuendo il prossimo che si migliora.

Evidentemente leggere la Bibbia è servito ben poco a certi cattolici.

Anonimo ha detto...

"Deprimere e distruggere la serenità degli altri" , come sono vere queste parole! Mi chiedo perchè ci debbe essere questo modo di fare e perchè i posti di lavoro di lavoratori , di un gruppo straricco come Deutsche Post, debbano essere messi a repentaglio? Ma vi rendete conto? Oltre al fatto che non c'è reparto che non abbia personale inferiore ai carichi di lavoro.... Comunque buona settimana a tutti , ne abbiamo molto bisogno.

Anonimo ha detto...

Se leggi bene le mie parole io ho la consapevolezza di non essere intelligente.Tu invece sei solo un presuntuoso.

Anonimo ha detto...

mhuuu...ti conosco mascherina!

Anonimo ha detto...

Mi era concesso fare domande, ma dovevo meditarle attentamente.
Erano giorni che cercavo di formulare al mio Maestro, il problema che mi assillava.
Ma non trovavo termini adatti per esprimere l'abisso di perplessità che si era aperto in me.
Mal tollerato era porre domande vuote, ma ancor più grave era non porle affatto, poiché, questo, era l'insegnamento: solo chi domanda è alla ricerca della verità e della saggezza.
Mi mossi titubante, là dove il Maestro sedeva in attesa.
Nella sua immobilità era come l'aria circostante, e in essa si confondeva.
Così, come un alito non stormiva le fronde, anche sul suo volto non aleggiavano sensazioni, né espressioni o pensieri.
I suoi occhi non frugavano il vuoto, più tosto lo riflettevano: erano fissi nel nulla e trasparivano loro stessi.
I miei goffi passi non lo distolsero dal suo immenso silenzio interiore pieno di infinite saggezze.
Ma adesso io stavo andando lì, davanti a lui e dovevo assolutamente trovare qualcosa di saggio da dire.
Un fremito di esitazione mi smorzò l'incedere e l'impercettibile dissenso del Maestro sferzò violentemente la mia anima, facendomi barcollare più vicino.
Il Maestro ora ascoltava la mia presenza, rendendo più greve il silenzio.
Nessun incoraggiamento sarebbe uscito dalla sua voce.
Dovevo parlare.
Affondarono le mie parole, come nell'acqua che risucchia veloce il corpo dopo un tuffo.
"Maestro, per quale fine viviamo?" Trattenni il respiro, come il nuotatore che aspetta di riconquistare la superficeie vitale.
Il suo volto non ebbe fremiti; solo mi parve di vedere i suoi occhi intristirsi dietro la luce opaca che li rifletteva. La sua voce mi raggiunse, ed io respirai di nuovo.
"Qualche sprovveduto potrebbe risponderti che il fine della vita è la morte. Ma ben più ampia è la risposta alla tua domanda.
E' ampia quanto la tua capacità di pensare.
Fin tanto che tu vivrai, potrai dare infinite mète alla tua esistenza ed infinite risposte.
La morte è una tappa del ciclo vitale, il quale è posto al disopra di ogni umana comprensione.
Poiché la vita pertiene agli esseri viventi, essi ne fanno ciò che vogliono e le dànno fini e mète quali arbitrariamente e soggettivamente sgelgono nel tempo."
Senza nemmeno pensare, feci un'altra domanda e lui ancora mi rispose.
"Tu mi chiedi come fanno gli animali a scegliere le loro mète, egli disse, giacché essi sono governati dall'uomo. Ma tu sai che non esistono solamente gli animali che aiutano l'uomo nel suo lavoro, bensì anche le fiere che regnano indomite nei luoghi selvaggi. Ebbene, esse sono libere di scegliere, e un tempo anche gli animali domestici non avevano padroni…
Inoltre, puoi ben renderti conto, Skyatos, che tutto ciò che è vivente, ha davanti a sé delle mète, in quanto soggiace all'incorruttibile Scettro del Tempo, che induce ogni cosa ad agire e reagire…
…E questo moto, non potremmo noi definirlo 'un fine'?"
La risposta alle mie domande fu peggiore dell'abisso stesso in cui mi ero trovato fino a quel momento. Sentivo, infatti, le parole del Maestro aliene dalla mia realtà; aliene dal quotidiano; dal contingente, dove io e tutti viviamo e nel quale abbiamo bisogno di verità tangibili e ben determinate.
Il Maestro, appesantito nell'anima dalla grevità infinita delle sue riflessioni, sedeva quasi tutto il giorno in mezzo ad un boschetto di fruscianti betulle dorate, e qui, seguiva la luce nella sua eterna evoluzione.
Io, invece, ero divorato dalla frenesia delle membra, e avrei voluto correre lungo i sentieri, giù dal dirupo fino al mare… Ma non era cònsono, poiché, mi aveva ammonito il Maestro, quando una persona corre, significa che ha dentro qualcosa da cui vorrebbe fuggire; per questo dunque deve fermarsi ad analizzare se stesso.
A me, adesso, non sembrava di avere dei tormenti dai quali volessi fuggire, tuttavia, se riflettevo, mi veniva in mente che quando avevo voglia di correre, di solito era perché mi era capitato qualcosa: o avevo ricevuto un biasimo; oppure non avevo capito una risposta del Maestro. Oppure ero semplicemente pieno di tristezza.
Quindi mi allontanai sul sentiero a passo forzatamente lento, con la speranza che il Maestro, vedendomi, provasse per me un pensiero compiaciuto.
Dopo poco gli alberi mi rubarono allo sguardo l'immobile figura di lui, o forse egli si confondeva, ormai simile ad essi, fra gli esili tronchi.
Cominciai a riflettere.
Mi sovvenne che la mia domanda non poteva avere 'una' sola risposta, ma infinite, come aveva detto il Maestro, come infiniti sono gli attimi che noi rubiamo alla Morte.
In quel dolcissimo tepore che sapeva di agavi fiorite, il mio pensiero venne cullato e trascinato insieme ai virideggianti fili d'erba che il vento faceva parlare, mentre, come pennellate d'oro date da un dio nascosto, il ginestrone macchiava di sé i poggi solatii.
Pensai allora come sublime fosse ogni attimo; perché mai, mai!, ne sarebbe venuto uno uguale ad uno trascorso!
Mi persi così nel paesaggio circostante, confondendomi fra i mille, infiniti, invisibili granelli di polline che il tepore alato trasportava lontano

Anonimo ha detto...

vedo che non hai nulla di meglio da fare. Beato te!!

Anonimo ha detto...

Beh, con lo stipendio che prende cerca sempre nuovi lavori da fare, altrimenti si sentirebbe disonesto a portare a casa quei soldi...

Anonimo ha detto...

se non gli basta lo stipendio, puo' sempre venire a casa mia a fare le pulizie, cosi' la smette di fare copia/incolla sul blog.