sabato 28 luglio 2007

SENTENZA CASSAZIONE SUL MOBBING:IL DATORE DI LAVORE DEVE VIGILARE PER IMPEDIRLO.




La Cassazione, sezione lavoro. con sentenza del 20 luglio 2007, n. 16148, ha stabilito che il datore di lavoro è responsabile per il mobbing che i colleghi effettuano sul dipendente se non ha vigilato e non ha fatto nulla per far cessare i soprusi.Per quanto attiene al risarcimento la prescrizione decorre da quando si è manifestato il danno e non dal giorno in cui sono iniziate le vessazioni.Fatto e dirittoUn dipendente aveva convenuto in giudizio avanti al Tribunale l’azienda, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni per inadempimento contrattuale e violazione dell'art. 2087 CC. Infatti il datore di lavoro, benché costantemente informato, aveva omesso di adottare gli opportuni provvedimenti per tutelare lo stesso e la moglie dalle continue aggressioni e minacce degli altri dipendenti che per ben 17 anni aveva subito.Per tali fatti delittuosi era stato iniziato un procedimento penale a carico di quattro dipendenti per i reati di furto, ingiurie, minacce e lesioni personali, che era stato concluso con sentenza istruttoria di improcedibilità per amnistia. Il dipendente mobbizzato aveva, quindi, lamentato che il datore di lavoro, benché a conoscenza dei fatti suddetti, non aveva accolto le sue domande di trasferimento sostenendo che, in conseguenza del comportamento negligente dell'azienda e per effetto delle continue aggressioni e minacce, egli stesso aveva subito dapprima una grave debilitazione psico fisica, seguita poi da un infarto, mentre la moglie era deceduta.L’azienda si era costituita ed eccepiva in via preliminare la prescrizione del diritto azionato dal dipendente. Nel merito chiedeva il rigetto della domanda. Il Tribunale rigettava la domanda per intervenuta prescrizione decennale. In primo e secondo grado la domanda era stata respinta perché i giudici di merito avevano stabilito che il diritto era caduto in prescrizione.Le motivazioni della CassazioneLa Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del dipendente sia per la debilitazione psico-fisica, seguita poi da un infarto, ritenendo responsabile il datore di lavoro che non aveva preso alcun provvedimento per tutelarlo. La Corte, inoltre, ha stabilito che il periodo entro il quale può essere proposta l’azione decorre dal giorno in cui si è manifestato il danno e non dal primo atto vessatorio.Infatti, secondo la Cassazione, la Corte d’appello non doveva ritenere prescritto il diritto in quanto non è legittimo far decorrere tale prescrizione «dal fatto illecito lesivo anziché dal manifestarsi all’esterno della produzione del danno. Ne consegue che il termine di prescrizione, sia per responsabilità contrattuale che per responsabilità extracontrattuale, abbia decorrenza non dal momento in cui il fatto del terzo viene a ledere l’altrui diritto, bensì dal momento in cui la produzione del danno si manifesta all’esterno divenendo oggettivamente percepibile e riconoscibile».Suprema Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 luglio 2007, n. 16148 Scarica il documento completo in formato .Pdf

57 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi direi che il manifestarsi palese del danno subito possa intendersi anche come la data di inizio pubblicazioni di questo blog. O no?
Quindi se non ho capito male, abbiamo circa 10 anni a partire da quest'anno. Il dubbio è: tra dieci anni esisterà ancora questa azienda?

Anonimo ha detto...

Il datore di lavoro deve controllare? In genere e' il datore di lavoro che organizza situazioni vessatorie per obbligare i dipendenti a lasciare il posto di lavoro!

Anonimo ha detto...

Il datore di lavoro non è chi ti fa mobbing. Il datore di lavoro è DPWN... è DHL Italia. Non la singola persona.

Anonimo ha detto...

cARO ANONIMO DELLE 16.45 NON DICIAMO STRONZATE : CHI MI FA MOBBING (e NE SAPPIAMO TUTTI QUALCOSA ) è UNA PERSONA CHE ACCETTA PEDISSEQUAMENTE LE INDICAZIONI RICEVUTE DAL DIRETTORE DEL PERSONALE!

Anonimo ha detto...

Il direttore del personale non è l'azienda (per fortuna!).
P.S. ti chiedo gentilmente di evitare di offendere gratuitamente, non mi pare di averlo fatto nei tuoi confronti. C'è modo e modo di esprimere le proprie opinioni e chi lo fa nel modo in cui lo hai fatto tu passa automaticamente dalla parte del torto.

Anonimo ha detto...

Oggi fortuitamente sono a casa : la vita mi sembra diversa! Il sole splende e io mi sento felice perchè nessuno mi umilia

Anonimo ha detto...

30 luglio 1.05 scusami non ce l'avevo con Te ma sono incazzat

Anonimo ha detto...

Qualche anno fa mi sono laureata in economia e commercio, ho fatto un master di comunicazione, ed uno di marketing internazionale, entrambi all'estero. Conosco bene tre lingue oltre all'italiano.

Però visto che in questa azienda mi fanno solo rispondere al telefono alle telefonate nazionali, è palese che tutto quello che so (che pensavo di sapere) e che è dimostrato dai pezzi di carta, non vale nulla.

Eppure qualcosa mi ricordo. Sono andata a consultare dei libri dell'uni e ho confermato che i miei ricordi non erano del tutto errati.

Ci sono quattro regole fontamentali del marketing, che dicono così:

1. Product: puoi avere la più bella offerta del mondo, il prezzo migliore della concorrenza, ma se il prodotto è scadente, nessuno lo vuole.

2. Price: il prezzo deve essere commisurato al valore PERCEPITO del bene (e non il valore effettivo). Se è troppo alto, il compratore non lo acquista. Se è troppo economico il consumatore lo percepirà come prodotto di basso valore (qualità scadente)

3. Place: distribuzione. Si può avere una offerta ottima, una comunicazione ecellente, un prodotto grandioso, ma se la distribuzione non è buona o il cliente ha difficoltà ad acquistare il prodotto, egli si rivolgerà altrove.

4. Promotion: è la comunicazione, se si ha un buon prodotto, una buona distribuzione, un prezzo concorrenziale, ma se il prodotto non è comunicato o è comunicato male, il tutto va a farsi friggere.

Ora, sinceramente...
Analizzate i quattro punti ed applicateli al servizio Time.
Evidentemente chi di dovere ha la memoria corta. Visto che letti i quattro punti, si ricordano solo del quarto. Continuiamo a fare pubblicità su un prodotto che fa schifo, difficile da usare (a meno che non abitiate in una grossa città), ed estremamente costoso (come dipendenti abbiamo il 50% di sconto, ma spesso ci conviene a fare le spedizioni con TNT o con UPS, che costano meno).
Mentre per il servizio DAY, ho come la vaga impressione che neanche uno dei quattro punti venga preso in considerazione.
Obiettivamente, quanta pubblicità avete visto sui prodotti day, negli ultimi anni?

E poi ci lamentiamo che l'azienda va male. Sfido io, se una impiegata del CS ne sa di marketing più di voi, siamo messi davvero male.

Anonimo ha detto...

Anche io sto al cs e confermo che abbiamo tutti l'impressione che del day non gliele frega niente a nessuno, a cominciare dai lavoratori dei terminal. Non capisco il perche.

Anonimo ha detto...

sapete che il day non e' piu' venduto dal telesales? che dicono che il servizio e' in fase di revisione o una cosa del genere?
Ci sono colleghi del servizio clienti che stanno male a causa del lavoro inumano a cui sono costretti. Quando stanno in malattia vengono tacciati di assenteismo e poi si vedono arrivare anche il medico inviato dall'azienda (170 euro ad uscita alla faccia del contenimento dei costi)anche se hanno informato che erano in ospedale o erano venuti al lavoro e sono dovuti tornare a casa perche' non si reggevano in piedi. Purtroppo non credo sia una forma di mobbing ma di sicuro e' un problema ormai anche presentare un certificato medico.

Anonimo ha detto...

....sapete che il day non è più venduto da nessuno e basta ??

Anonimo ha detto...

HO APPENA CONTROLLATO LA SITUAZIONE DEI CONTRIBUTI INPS ON LINE, GLI ULTIMI VERSAMENTI ADESSO SONO DEL 31.12.2005.
PRIMA ERANO DEL APRILE 2005.

C'E' QUALCUNO CHE STA MONITORANDO LA SITUAZIONE COME FACCIO IO ANCHE SE IN PIENA NOTTE ????

Anonimo ha detto...

Ho appena controllato. I miei contributi arrivano fino ad aprile 2005. E non c'è traccia del resto.

Anonimo ha detto...

SI, ORA ANCHE A ME RISULTANO I CONTRIBUTI DEL 2005 fino a dicembre (prima solo fino ad aprile).

Anonimo ha detto...

E pensare che stamattina sono arrivato con le migliori intenzioni.

Arrivo in ufficio e lo saluto "Buongiorno". L'essere supremo di tutto l'ufficio mi guarda e si rigira verso il monitor.

E allora, detto in amicizia, vaffanculo. Sei proprio stronzo, cafone e sei stato educato da un branco di scimmie. Perchè i buongiorno non si pagano quindi se mi fai la cortesia di ricambiare il saluto. Invece no. Perchè io per lui sono invisibile. Lui vede solo una cosa. Le performances. I numeri delle statistiche. I risultati.

Ed i numeri giustamente mica li saluti. Mica sono tutti come me, che sono educato e saluto qualsiasi cosa occupi spazio nel mondo.

E nel pomeriggio mi ha fatto una cazziata per un errore commesso da un altro collega. Che io NON dovevo riparare, ma soprattutto non lamentarmi di doverlo fare.
"questa volta il richiamo è verbale, la prossima volta sarà scritto, con tutte le conseguenze del caso".

Già. Perchè il prossimo sarebbe il terzo. In cinque anni. Anzi, in tre anni che lavoro per lui.

Anonimo ha detto...

che bel clima!! Okkio

Anonimo ha detto...

Che bel clima in che senso?

Anonimo ha detto...

Nel senso che da qualche anno il clima all'interno del palazzo U di Rozzano/Milanofiori è bellissimo. Freddo d'estate (attorno ai 20gradi) e caldo d'inverno (mai sotto ai 24/26).
Un collega dell'IT ha fatto una visita legale ed ha avuto 4 punti di invalidità. Ora sta valutando di fare causa all'azienda.

Anonimo ha detto...

e che se ne fa poi di una causa all'azienda? Che cosa cambia? Una volta che ha determinato l'invalidità (permanente?) che procedura c'è? Come ha fatto a determinare l'invalidità? Che problemi sta avendo per avere quel danno? Scusate l'ignoranza, la mia è curiosità. Anche qui al CS stiamo male e certe colleghe hanno sempre il torcicollo

Anonimo ha detto...

Andare dal medico e farsi iniziare a certificare la malattia.
Iniziare a fare giorni di malattia.
In molte città esistono SEZIONI OSPEDALIERE che si chiamano CLINICHE DEL LAVORO. Ci si può recare anche in questi posti, che si occupano quasi esclusivamente della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro e fare presente al problema.

Altra soluzione : chiamare l'ASL, anche in forma anonima, mandare un fax dettagliato - bisogna chiamare l'Asle di competenza fate attenzione - e fare presente disagio , stress, pericoli, igiene carente, scarafaggi, topi, cessi non lavati o insufficienti per cooperative e impiegati, telefoni sporchi, cuffie non a norma, ragnatele con famiglie di ragni nei depositi, polveri sottili dei camion - accesi - nelle ribalte.
Se volete continuate voi l'elenco di porcate.

E quando escono per l'ispezione... allora lì ci si diverte !

Anonimo ha detto...

Se faccio una denuncia all'ASL di competenza vengono poi a fare i controlli del sangue anche nella nostra filiale?

Anonimo ha detto...

Questa l'avevo sentita qualche settimana fa e non ci volevo credere, ieri al ritorno dalle ferie, un manager mi ha raccontato la stessa storia e ce ne era anche un altro che ha confermato il tutto.
Si parla dei colleghi dell'IT (sempre loro?). Come sapete fanno la cosiddetta "reperibilità", e per questo vengono pagati un tot all'ora.
Sapete cosa si è inventata l'azienda per risparmiare pochi euro? Se la reperibilità era da sempre pagata dalle sei di sera fino alle 9 di mattina, d'ora in poi viene pagata dal momento in cui esci dall'azienda al momento in cui entri (sempre che non vada a cozzare con gli orari precedentemente detti). Cioè, se uno è di reperibilità ed esce un ora più tardi alla sera, gli pagano un'ora di meno. Questo potrebbe essere normale se uno non è primo livello, visto che gli pagherebbero un'ora di straordinario. Se uno è primo livello quell'ora non gliela pagano. Questo sta a significare che più lavora meno guadagna. Ma il ridicolo deve ancora venire.
Che succede se un collega in reperibilità viene richiamato in azienda per gravi problemi che non può risolvere connettendosi da casa? Semplice, arriva in azienda e da quel momento smettono di pagarlo!
Cioè, uno entra alle sette alla mattina anzichè alle nove, perchè ci sono problemi e lo pagano due ore in meno! Idem con patate se deve tornare in ufficio alla domenica!
Come dicono i colleghi dell'IT, non è una questione di soldi, o meglio, non solo di soldi, se ti tolgono un'ora, sono meno di tre euro che non prendi. È una questione di principio! Il principio percui più uno lavora, meno viene considerato dall'azienda.

Allora fanno bene tutti quei primi livelli (non ho detto "tutti", ho detto "tutti quei") che entrano con fortissimi ritardi (spesso anche un'ora) ed escono sempre quella mezz'oretta prima. Fanno bene quei primi livelli a fare pause pranzo di due ore o più. Se questo è quello che vuole l'azienda.

Se l'ufficio personale è arrivato a questo punto per poter risparmiare tre euro sui colleghi IT, ho solo il terrore di cosa si inventeranno quando gli verrà detto di dover risparmiare qualche euro anche qui al CS. Ci faranno pagare l'elettricità che usiamo per tenere acceso il computer aziendale? Ci faranno pagare l'uso dei bagni, come si fa all'autogrill che c'è sempre la signora con il piattino pieno di monetine? Ci decurteranno dallo stipendio l'uso dell'ascensore? Più piani fai alla mattina per arrivare in ufficio e più ti tolgono?
Ci faranno pagare il parcheggio davanti all'azienda?

Anonimo ha detto...

ormai non mi stupisco piu' di niente.

Anonimo ha detto...

Non posso credere che l'azienda è arrivata a questo punto. È contro ogni logica umana. Capisco parlare male dell'azienda, sono io la prima a criticare quando qualcosa non va, ma ora dire che non pagano le reperibilità quando uno deve venire in ufficio prima, non è credibile come balla. Quindi vedi di calare un po' le sparate che fai.
Con rispetto parlando.

Anonimo ha detto...

ho saputo che al day ci sarà una mattanza, verranno fatte fuori tantissime persone. Il day è un peso morto e non frutta nulla alla dhl. Il tutto avverra nei prossimi mesi.

Anonimo ha detto...

Per DPEE ed ASCOLI, il traffico che ora si chiama DAY non fruttava guadagno puro, ma costituiva il "materasso" sul quali le aziende potevano appoggiarsi nei periodi di magra del traffico espresso (che ora si chiama TIME), che ha (lo sappiamo tutti) delle forte oscillazioni durante l'anno.
Come dire "con il DAY paghiamo il personale, le strutture, con il TIME facciamo i guadagni quando possiamo".

Ora voglio vedere su cosa si appoggeranno quando il TIME avrà il suo fisiologico periodo di magra. Ovviamente paventaranno una crisi generale e ne approfitteranno per fare tagli anche sul TIME, e quando la fisiologica curva tornerà in attivo, si prenderanno degli altri outsourcer.

Quindi la mattanza sul DAY che verrà fatta a breve, sarà solo il primo passo per farne una ancora più grande sul TIME, qualche mese dopo.

Il bello? È che al DAY lavorano perlopiù ex DPEE ed ASCOLI. Quindi, al solito, se licenziano uno di quelle tue ex-aziende, gli altri diranno "accidenti, che peccato, beh, meglio a lui che a noi". Come è sempre stato. Come sempre sarà.

Anonimo ha detto...

Carissima R.R, quello che ho detto non sono balle. È la verità. Conosco personalmente il collega che ha subito questo trattamento, ho visto la sua busta paga e le email che una manager dell'ufficio personale gli ha mandato. Stupore è stato il sentimento che ho provato, incredulità, sensasione di vivere in una candid camera. Lo so che è contro ogni logica umana, ma è cosi, non ci vuole molto, sai in che direzione lavora, sai che in quella direzione ormai sono rimasti in pochi. Informati e capirai subito chi è.
Ti assicuro al 100% che è capitato ad almeno un collega. Non escludo che però ce ne siano degli altri. Se invece fosse l'unico, beh, allora l'ipotesi di qualcuno qui sul blog si dimostrerebbe vera al 100%. Ma spero che non sia così.

Anonimo ha detto...

Avete ragione su tutto : non posso dirvi dove lavoro ma ho certezza di quanto affermate! Stanno cercando di fare di tutto per risparmiare pochi euri ma creare malcontento.... Non capite il perch�

Anonimo ha detto...

Lo capiamo, lo capiamo.
Non ci vuole molto, anche senza lavorare per HR.
Per quanto riguarda i pochi euro, non so se ci stanno riuscendo, visti i soldi che stanno buttando via con Coas e Reply, tanto per fare un esempio.
Per quanto riguarda il malcontento, invece, ci stanno riuscendo benissimo, anzi, probabilmente hanno pure sforato di molto gli obiettivi di malcontento che si erano prefissati.

Anonimo ha detto...

Il prossimo passo sarà lasciare a casa tutti quelli del day....

Anonimo ha detto...

MA ANDATEVENE DA QUELLA AZIENDA CHE PUO' SOLO FALLIRE ...

Anonimo ha detto...

Ieri era giorno di paga. Quanti di voi, aprendo la busta, hanno riso per non piangere? Ma possibile che TUTTI i mesi c'è qualcosa che non va? Possibile che tutti i mesi il 27 pomeriggio siamo qui a spedire email all'ufficio personale e sperare di ricevere una risposta entro 5 ... 7 giorni? Ed ovviamente capire dalla risposta che ci stanno solo a prendere per il culo.

Anonimo ha detto...

Il titolo è furbo, non c'è dubbio. Può attrarre, respingere, ma di certo non lascia indifferenti. La verità però è un'altra: ci sono termini, definizioni, parole, anzi parolacce, che è impossibile parafrasare o tradurre con un sinonimo. Come "stronzo" ad esempio, insulto talmente completo e preciso da non avere paragoni lessicali. E forse si deve proprio al titolo "Il metodo antistronzi", se un serissimo libro sul mobbing nei luoghi di lavoro, scritto dallo psicologo americano Robert I. Sutton, sia diventato in pochi mesi un successo mondiale con milioni di copie vendute, e consigliato addirittura come libro di testo nelle facoltà di management ed economia aziendale.
Il 31 agosto il saggio di Robert Sutton uscirà in Italia, pubblicato da "Elliot edizioni" Perché la novità del "Metodo antistronzi", libro rivolto in modo orizzontale a chi nelle aziende lavora e a chi le dirige, è la dimostrazione, cifre alla mano, che la presenza di soggetti (gli stronzi) che si comportano in modo arrogante, vessatorio, e umiliano e stressano gli altri, comporta per l'azienda stessa una perdita economica secca.

Le statistiche dell'Ispesl, Istituto per la prevenzione e la sicurezza, dicono che la produttività di una persona oggetto di mobbing, cala di oltre il 70%. Dunque, questa è la tesi, è davvero perdente assumere degli stronzi, o ancora peggio metterli nei posti chiave.

Robert Sutton professore di management alla Stanford Engineering School, spiega anche perché sfidando l'impopolarità, abbia deciso di definire questa categoria di persone con il termine che ognuno di noi quando li incontra gli affibbia nel proprio cuore. "Scommetto che succede anche a voi. Ci sono tanti modi per chiamarli: prepotenti, maleducati, cafoni, bastardi, aguzzini, despoti... ma, almeno per quanto mi riguarda, stronzo è la parola che meglio di qualunque altra esprime la paura e il disprezzo che provo per questi personaggi".

Entrando nel dettaglio il primo suggerimento che Robert Sutton dà è quello di riconoscere gli stronzi. In qualunque ambiente. Compito facile, perché diversi elementi accomunano i soggetti in questione: sono arroganti, si sentono superiori agli altri, compiono tentativi reiterati di invadere i campi dei colleghi rubando idee e incarichi, umiliano i sottoposti, fingono di ignorare lo status altrui. E purtroppo tutte queste "caratteristiche" si concentrano spesso in figure di potere "intermedio", dice Sutton, capaci però di rendere un inferno i luoghi di lavoro. Perché il potere, ricorda lo psicologo americano, "genera stronzaggine".

Le aziende quindi dovrebbero liberarsi di questi soggetti quanto prima, e a tal fine Sutton individua i 10 passi da compiere per "creare un ambiente di lavoro civile e produttivo", ricordandosi che "gli stronzi assumeranno altri stronzi". "In realtà - spiega Patrizio Di Nicola, docente di Sociologia all'università La Sapienza - Robert Sutton ha tradotto in modo accattivante quella che è oggi l'ossessione dei grandi gruppi americani. E cioè essere considerati etici verso i clienti e verso i dipendenti, sia perché la stress-economy non paga più, sia perché i consumatori premiano chi ha buona fama. Sul fronte del mobbing i dati sono chiari: se l'ambiente è ostile l'assenteismo cresce a dismisura, e il fatturato cala.
Ok, ma se cosa fare allora per difendersi dagli stronzi? Le regole sono poche e facili: oltre naturalmente il tentativo di evitarli il più possibile, fondamentale è il distacco emotivo, la consapevolezza che il lavoro non è tutto, il crearsi "sacche" esterne di soddisfazione e tranquillità. Una volta imparato a "resistere", scappate però, dice Sutton, fate di tutto per cambiare ufficio. Consapevoli che prima o poi quello stronzo incontrerà qualcuno che gli presenterà il conto.

Anonimo ha detto...

Grazie per ciò che hai scritto

Anonimo ha detto...

E dopo il copia/incolla che hai fatto (senza citare la fonte) che cosa ce ne viene di più? Quello era (sul quotidiano dal quale lo hai preso) un articolo vuoto, che serviva solo a riempire uno spazio bianco. Tante parole per non dire niente, se poi hai avuto occasione di vedere il libro ti chederai pure perchè vengono abbatuti tanti alberi per stampare certe vacuità. Non si dice niente, non si propone niente, non si deduce nulla. Sembra quasi scritto da qualche sindacalista di DHL ...

Anonimo ha detto...

infatti era la recensione del libro certamente non scritta da me
da come ne parli sembra che tu lo abbia già letto, peccato che non è ancora uscito in Italia , lo sarà a giorni, vogliamo leggerlo e riparlarne che ne dici? o ti senti di appartenere alla categoria di cui si parla ? un caro saluto

Anonimo ha detto...

Innanzitutto, per dirimere ogni dubbio, la risposta alla tua ultima domanda è: NO, non mi sono riconosciuto nel libro, nei termini che tu intendi, in quanto sono, nel mio ufficio, l'ultimo gradino verso il basso. Sotto di me c'è il nulla più assoluto. Oppure, come pensa il mio capo, già dal mio livello compreso, il nulla regna sovrano. Eppure, nonstante non si possa dare valore assoluto ai pezzi di carta, qualcosa dovrebbero pur rappresentare. Insomma, ho due lauree, un master, qualche abilitazione tecnica, eppure continuo a rimanere l'ultima merdaccia (Fantozzi docet) dell'ufficio, anzi, del reparto.

Mi chiedi se ho già avuto occasione di leggere il libro, e la risposta in questo caso è SI. So che esce tra qualche giorno in Italia. Anzi, non lo sapevo neanche, sapevo che doveva ancora uscire ma mi pareva che i tempi fossero assai più lunghi. In ogni caso appena trovato in libreria l'ho acquistato sperando di poter trarre qualche informazione interessante.

Ti assicuro che è assai più appassionante la recensione che hai copia/incollato piuttosto che il libro intero. Se dovessi dare un giudizio diplomatico, lo definirei una enorme schifezza, se potessi usare le parole che desidero, il mio linguaggio diventerebbe talmente scurrile da vergognarmi di me stesso.

Non è un libro da leggere sotto l'ombrellone. Se leggi quel libro sotto l'ombrellone dopo un po' ti viene voglia di metterti direttamente sotto al sole a mezzodì di un giorno di metà agosto per crepare di insolazione. Lo sconsiglio nel modo più assoluto a chiunque voglia fare una lettura intelligente. Se uno subisce mobbing in azienda, dopo aver letto quel libro gli vengono istinti suicidi difficili da fermare, non perchè la persona ha preso piena consapevolezza di ciò che gli sta accadendo, ma per avere buttato nel cesso le tre ore necessarie a leggere quell'accozzaglia di luoghi comuni. Un bambino delle elementari, con una piccola ricerca su Google, e qualche copia incolla, potrebbe scrivere un libro assai più utile ed interessante.

Un libro senza capo nè coda. Senza utilità pratica. Non fa altro che ripetere quello che uno già sa. Se una persona ha ascoltato un po' di TV, ogni tanto (per quel poco che se me parla) oppure ha trovato un blog come questo, ogni due pagine ti viene voglia di lanciare una bestemmia gridando "Ma che ti dice il cervello??".

Bisogna ammettere. L'autore fa uso di droghe pesanti.

Altrimenti un concentrato di cazzate simili non sarebbe mai finito su carta. Dovrebbero arrestare lui e l'editore per attentato alla natura. Un tale spreco di carta non si vede neanche quando vengono dati alle stampe i libri di Bruno Vespa.

In realtà scade schifosamente nell'assurdo elencando fatti su fatti. Noioso, sono sempre gli stessi tre. E li gira e li rigira, da consigli che sono meno utili di quelli del telegiornale ad inizio estate quando ti dicono "bevi molto, non uscire di casa durante le ore più calde e vesti con colori chiari." Ma che, mi prendi per scemo? Anche una stella marina lobotomizzata sa queste cose.

Finita l'ultima pagina, ho chiuso il libro, l'ho riposto sullo scaffale e sono rimasto in silenzio a pensare. Avrei voluto correre come un dannato urlando al mondo intero le peggio bestemmie per tutto il tempo che avevo perso leggendo quel mucchio di spazzatura.

Ma se proprio vuoi, appena sarà disponibile, vai in libreria, compralo, e mettiti a leggerlo. Ma poi non mi dare la colpa se alla fine ti chiedi se non fosse stato meglio passare il tempo fissando un muro bianco.

Un dubbio più che legittimo.

Anonimo ha detto...

ho letto la tua "recensione" molto attentamente e mi sono posto una domanda
ma con le tue lauree + master allegato e la tua prosa romanzata da critico letterario non ti senti
uno schifo a fare l'ultima ruota del carro nella Dhl? sarai mica masochista?
con affetto ma permettimi, anche scetticismo, ti saluto

Anonimo ha detto...

Io non mi sento uno schifo. Non penso di me quello che gli altri vogliono. Credimi, la tua domanda è pure alquanto offensiva, posta nei termini e con le parole che hai usato.
Rileggila attentamente e pensala rivolta a te stesso, non è come dire "visto che sei uno schifo, non te ne rendi conto?"
Senza affetto, ma senza scetticismo. Affetto lo provo per i miei amici. Non per i colleghi. Ed in azienda non ho amici. Ci sono colleghi, ci sono buoni colleghi. Ma niente di più.

Anonimo ha detto...

Carissimo (e con questo saluto sai chi sono io), leggendo la tua ottima recensione, ho riconosciuto subito l'abilità descrittiva di un collega in azienda. Leggendo poi più in alto quando parli delle tue due lauree e delle altre cose tecniche, ho capito immediatamente chi sei tu.
Ti dico solo una cosa, ho saputo che stai per andartene, e sono felice per te. Complimenti. In ogni caso non può andarti peggio di come ti hanno trattato superiori, colleghi e soprattutto l'ufficio personale in questi anni.

Come dici sempre tu: "Fortunam criminis pudeat sui".
Ma non durerà a lungo. Parlando con Sojuz l'altro giorno mi ha anticipato qualche voce sulla quale sta indagando. Se anche solo metà della metà fossero vere, e anche solo metà della metà di esse poi si realizzano, qualche fuffa-manager sta per ritrovarsi dalla parte sbagliata.

Anonimo ha detto...

Uno torna dalle ferie e che legge?
Faranno fuori il Day! Che si inventeranno? Ma pure ad agosto ragionano in maniera contorta?

Anonimo ha detto...

Contorta? Ma se la chiaramente fatto capire il dir.gen : o va bene o si taglia il ramo secco.
Forse dormivi?

Anonimo ha detto...

mai sentito il direttore generale..
comunque mi fido di te.

Anonimo ha detto...

Tanto per tagliare rami secchi, perchè non tagliano il board? Sapete che risparmio? Avete idea dei loro stipendi, dei bonus, dei costi delle loro auto aziendali? Delle loro riunioni in posti ameni alle porte di Torino (per esempio)?
Secondo me licenziando tutti i componenti del board, si riporta in attivo l'azienda. Ci sono tantissimi PRO. Per quanto riguarda i contro non ne vedo. In quattro anni non ho ancora capito (colpa mia ovvio) di cosa si occupano, quale è il valore aggiunto che danno all'azienda.

Anonimo ha detto...

VAlore aggiunto ?
nessuno
Professionalità ?
scarsa
Umiltà ?
non pervenuta.

Quindi, chiama edward mani di forbice che iniziamo a sfoltire....

Pensa : un dirigente = almeno 4 lavoratori "umani"...

ok ok qualcuno meglio c'è, in via di estinzione come i panda. Ma di tutto il resto.... meglio non parlarne. Chissà come staremo tutti con le divise da postini....

Anonimo ha detto...

L'azienda va benissimo e fa gran utile, non diciamo cazzate per favore!

Anonimo ha detto...

Ma siete diventati trasparenti? I N C A Z Z A T E V I!

Anonimo ha detto...

Ma siete diventati trasparenti? I N C A Z Z A T E V I!

Anonimo ha detto...

no, prima aspettiamo con ansia la nomination ad impegato dell'anno, e poi ...sai magari potrebbe toccare a qualcuno di noi, meglio non crearsi antipatie.

Anonimo ha detto...

....Se hai la lingua molto lunga e abbastanza saliva da leccare il culo ai senza palle dei nostri superiori puoi allora sperare di diventare lavoratore dell'anno.La vedo pero'molto dura perche'dovresti avere delle doti molto speciali per credere di poter emergere fra i tanti colleghi che gia' si affannano.......in bocca al lupo e in culo al capo

Anonimo ha detto...

..allora non si capiva il filino d'ironia nel mio commento? Guarda che del lavoratore dell'anno non me frega assolutamente nulla!! Mi sembra un'iniziativa assolutamente ridicola,.. per non usare altri termini. Ciao

Anonimo ha detto...

la tua ironia si capiva benissimo ,era per fare, prendendo spunto dalla tua considerazione,il ritratto perfetto del lavoratore dell'anno DHL........Ciao collega

Anonimo ha detto...

Bene, allora propongo di votare per la Signorina Silvani.

Anonimo ha detto...

Io sono certo che nelle nomination ci saranno "i soliti noti", più qualche sconosciuto, giusto per fare numero e poter dire "è tutto regolare".
Ma soprattutto gli sconosciuti verranno scelti ad hoc tra quelli pronti a mettersi a pigreco-mezzi, in modo che finalmente si decidano a prostrarsi alle volontà dei propri managers. Anche questa tattica della candidatura è, secondo me, una falsa "speranza" che viene data ad alcuni.
Nel mio reparto già ci sono quelli che ne parlano e qualcuno lo ha detto esplicitamente che gli farebbe davvero molto piacere un tale riconoscimento da parte dell'azienda.

Evidentemente i tre aumenti e la promozione ricevuti negli ultimi anni non sono stati un riconoscimento sufficientemente palese per la sua efficienza extra-lavorativa, definendo appunto extra tutto quello che non riguarda strettamente il suo ruolo aziendale, bensì tutto ciò che questo tale ha fatto per farsi bello davanti agli altri.

Anonimo ha detto...

Voglio sperare che siano veramente pochissimi quelli che amerebbere essere candidati al prestigioso premio "L'impiegato dell'anno", spero che anche i piu' convinti lecca-lecca ogni tanto stacchino la spina. Io comunque voto tutta la vita per il Geometra Filini.

Anonimo ha detto...

... io invece voto per il ragionier (R......)Fantozzi che pero'ha fatto carriera......

Anonimo ha detto...

Io al ragionier Ugo.